
In passerella i sapori marchigiani
FERMO – Seimila metri quadrati, in località Girola, alle porte di Fermo, accolgono dal 18 al 20 marzo la 14esima edizione di "Tipicità", la fiera marchigiana dei prodotti enogastronomici, vetrina di tutte le denominazioni d’origine regionali. Con un bilancio di 300mila euro, sostenuto per più della metà da privati (dai produttori ai visitatori) e per il resto dagli enti pubblici, l’evento fermano si pone fin dalla nascita, nel 1992, come luogo d’incontro privilegiato tra le aziende di produzioni tipiche gastronomiche e artigianali. In più, nella sezione "Marchetur" si conduce il visitatore in un ideale percorso attraverso le 13 valli che tagliano le Marche dall’entroterra al mare, ciascuna caratterizzata da una specialità oltre che da magnifici e spesso sconosciuti borghi ricchi di storia e arte.
Il successo della fiera sarebbe testimoniato dalla crescita costante delle presenze nel corso degli anni: nel 2005 gli stand erano 300 e i visitatori 15mila, con un incremento rispetto al 2004 del 42% e un incasso dal pubblico di circa 30-40mila euro. Tra le new entry del 2006, debutta "Tipicità in blu", animato dai membri "Consorzio 36", risultato di un progetto pilota nazionale che mira alla valorizzazione dei prodotti ittici locali. L’ente è infatti composto da pescatori, mercati ittici, commercianti e chef che prepareranno sul momento i piatti tipici della fetta di Adriatico di fronte alle Marche: pesci azzurri, triglie, seppie e calamari, tutti rigorosamente freschi, ossia pescati entro 36 ore.
Tornano poi i due gemellaggi, ogni anno diversi, uno internazionale, con la città tedesca di Ansbach, e uno nazionale, con Ferrara. Tra i dieci convegni che si susseguono nei tre giorni della fiera, da segnalare quello inaugurale, il 18 marzo, dedicato alle denominazioni di origine delle Marche, in cui sarà presentato l’Istituto di tutela marchigiano, la prima "authority" italiana voluta dal Mipaf per vigilare sulla trasparenza dei consorzi di tutela.
Ciauscolo, olive ascolane, maccheroncini di Campofilone, legumi e cereali, formaggi, olio e poi mistrà, vino cotto, vernaccia (di Serrapetrona), rosso Piceno e Conero e naturalmente il Verdicchio (che sarà messo a confronto con gli omologhi portoghesi, spagnoli e sloveni) restano comunque i protagonisti indiscussi di Tipicità.
www.tipicita.it
Informazioni utili per visitare il festival fermano