Rassegna stampa

Fiera Milano aiuta i Paesi in via di sviluppo

Fiera Milano e Occam, organismo affiliato alle Nazioni Unite che cura la Infopoverty World Conference la cui edizione 2006 avrà luogo il mese prossimo, hanno siglato un accordo di collaborazione che per la prima volta in assoluto vede un organismo affiliato all’Onu a fianco di un grande centro fieristico internazionale. La cooperazione è centrata sulle nuove manifestazioni a cui Fiera Milano sta lavorando: la mostra dell’architettura e delle costruzioni Build UP Expo, la mostra dell’alimentare Tuttofood (entrambe in calendario per il 2007), un salone B2B dedicato al comparto medicale. Anche l’audiovisivo – dove Fiera Milano è presente da molti anni con il mercato del cinema Mifed – è interessato dall’intesa. In tutti questi casi Occam, che ha sede a Milano, ha ritenuto che le manifestazioni di Fiera Milano siano funzionali agli obiettivi di promozione dello sviluppo perseguiti dalle Nazioni Unite, ed in particolare dalla Infopoverty World Conference. Occam darà il proprio patrocinio a queste mostre, promuovendole in tutte le sedi istituzionali, a cominciare dalla sesta Infopoverty World Conference, che avrà luogo il 20 e 21 aprile al Palazzo dell’ONU a New York e attraverso collegamenti in videoconferenza, a Milano, Parigi, Ginevra, in Madagascar, Repubblica Dominicana, Brasile, India, Perù e altre sedi. Dal canto suo Fiera Milano diviene partner strategico della Conferenza, alla cui sessione newyorkese al Palazzo di Vetro parteciperà il 20 aprile l’amministratore delegato di Fiera Milano SpA, Piergiacomo Ferrari, che presenterà i contenuti dell’intesa con Occam. «Abbiamo dato vita ad un’iniziativa senza precedenti, di grande respiro e significato» afferma Piergiacomo Ferrari. «L’accordo con Occam è un riconoscimento importante per le nostre mostre e per la funzione di strumenti di sviluppo economico che le fiere professionali di qualità possono svolgere. Eventi come quelli su cui abbiamo concentrato l’attenzione possono rispondere con proposte efficaci alle istanze dei Paesi in via di sviluppo, dove è fortissima la domanda di soluzioni urbanistiche a basso costo ed alta efficienza energetica, la richiesta di soluzioni di telemedicina o la collaborazione agroalimentare. Al tempo stesso il raccordo che abbiamo stabilito con il sistema delle Nazioni Unite può da un lato favorire l’afflusso alle nostre mostre di operatori stranieri e dall’altro intensificare il business delle aziende italiane nei Paesi emergenti».

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