Rassegna stampa

Perini: «Rho-Pero sarà un trampolino per tutta l’industria italiana»

Finalmente ci siamo. Il maxipolo di Rho-Pero si prepara al battesimo del fuoco. Per la verità già la scorsa settimana i nuovi padiglioni fieristici milanesi, ospitando il Macef, hanno superato un altro importante banco di prova dopo i saloni delle calzature, del ciclo e del motociclo organizzati, lo scorso autunno, all’ombra della grande vela di Fuksas.
Ma i prossimi appuntamenti primaverili, il Transpotec (trasporti e logistica) e soprattutto il Salone del mobile (quest’ultima rassegna occuperà tutta la superficie disponibile, fino all’ultimo metro quadrato), costituiranno forse il più autentico collaudo per il polo esterno. Michele Perini (53 anni, past president di Assolombarda), presidente di Fiera Milano Spa, è sereno. La nuova struttura, assicura, è pronta a spalancare le porte al mondo e a trasformarsi in un grande trampolino di lancio per il made in Italy.

Presidente, il 2006 è l’anno decisivo per Rho-Pero, che irrompe ufficialmente nel calendario fieristico internazionale. Qual è il suo stato d’animo?

Sono tranquillo e determinato al tempo stesso. Tranquillo in quanto consapevole dell’immane lavoro svolto con coscienza e puntigliosità da tutto il gruppo per mettere a punto l’intera struttura. Inoltre sono determinato a sfruttare al massimo questa opera straordinaria per favorire la promozione internazionale di tutta l’industria italiana.
Cosa la impegna particolarmente in questa fase alla guida di Fiera Milano?

Con la realizzazione del nuovo quartiere e la sua messa in operatività con quasi un anno di anticipo, dobbiamo ora accellerare il processo di internazionalizzazione, rafforzando i nostri uffici all’estero e concentrando i nostri sforzi su quattro aree strategiche fortemente dinamiche: Russia, Cina, India e Brasile. Sul raggiungimento di tale obiettivo sono particolarmente concentrato in questo momento.
Qual è la "percezione" delle imprese nei riguardi del nuovo polo fieristico?

Migliora di giorno in giorno. Anche chi, inizialmente, si mostrava più tiepido o forse solo più restìo ad abbandonare il vecchio quartiere cittadino ora è decisamente convinto a sfruttare tutte le opportunità che la nuova struttura è in grado di offrire.
Qual è l’obiettivo strategico che orienterà Fiera Milano Spa nel corso del 2006?

Pensare già al 2007. Mi spiego: quest’anno il calendario espositivo, grazie anche alla biennalità di numerose rassegne, è completo. Perciò dobbiamo lavorare per rendere più equilibrato, cioè più denso di appuntamenti, anche il calendario del 2007, quando diverse manifestazioni ovviamente non saranno presenti a Rho-Pero.
È soddisfatto per la quotazione in Borsa della società?

La quotazione in Borsa di Fiera Milano spa avvenuta nel dicembre del 2002 ha introdotto una massiccia dose di efficienza all’interno dell’azienda, orientandola verso una vera cultura dei mercati. Anzi colgo l’occasione per precisare che Fiera Milano spa non è più un ente, come ancora qualcuno si ostina a definirla, ma è un’azienda, o meglio: una Spa quotata in Borsa.
M.Mor.

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