Rassegna stampa

Urso a Napoli: Una legge per il Mediterraneo

“Quando nascerà l’area di libero scambio nel Mediterraneo, nel 2010, Napoli sarà il centro commerciale del bacino. Abbiamo solo cinque anni, ma dobbiamo impegnarci per l’approvazione di una legge speciale che consenta alle imprese investimenti in un mercato unico euromediterraneo”. E’ la proposta del vice ministro per le Attività Produttive, Adolfo Urso, in città per parlare delle proposte del Governo a tutela del made in Italy. “Napoli – dice Urso – sarà il naturale terminale della rete di trasporti e infrastrutture per la circolazione dei beni. Ma dovrà essere potenziato il porto e rilanciata la Mostra d’Oltremare. Bisogna evitare che le merci che provengono dai Paesi del Mediterraneo scavalchino Napoli. *** “Napoli è candidata ad essere capitale del Mediterraneo”. Lo afferma Adolfo Urso, viceministro alle Attività produttive, parlando dell’Are di libero scambio che nascerà entro il 2010. “Abbiamo solo cinque anni – dice – ma dobbiamo impegnarci per l’approvazione di una legge speciale che consenta alle imprese investimenti in un mercato unico euromediterraneo. Napoli sarà il naturale terminale della rete di trasporti e infrastrutture per la circolazione dei beni. Tuttavia, dovrà essere potenziato il porto e rilanciata la Mostra d’Oltremare in quanto il sistema fieristico assume un ruolo strategico per il commercio in chiave internazionale. Bisogna evitare che le merci che provengono dai Paesi del Mediterraneo scavalchino Napoli per arrivare il altri porti”. Dal dibattito è emersa la necessità di una maggiore sicurezza per le imprese del Mezzogiorno e di una politica per la riduzione del costo del denaro. Urso ha anche parlato dei progetti per la tutela del made in Italy, indicando tra le priorità la promozione del turismo, l’internazionalizzazione delle imprese, un network distributivo globale. Secondo l’esponente di An è necessario “procedere a una riforma per dar modo alle imprese di posizionarsi con successo nella distribuzione degli altri Paesi. Inoltre, è auspicabile una unica regia per il commercio, la cooperazione, la cultura e il turismo nostrani”. Altro strumento per la diffusione del made in Italy è un’Agenzia per la promozione dell’Italia che abbia una sede unificata e operi al servizio delle imprese. Urso sottolinea che le nostre aziende “devono essere messe in grado di affacciarsi sui mercati internazionali e coglierne le opportunità. Per questo si propone uno sgravio contributivo per le Pmi che assumano un manager per l’internazionalizzazione”. Sul turismo il viceministro sottolinea “un’inversione di tendenza rispetto ai dati negativi dei mesi scorsi. Tuttavia, l’impegno è di dar modo alle imprese del comparto di operare con un regime di imposizione agevolato. L’obiettivo è dimezzare l’Iva per le agenzie turistiche e gli stabilimenti balneari, mentre progressivamente si dovrà arrivare a una riduzione dell’imposta del 4 per cento per ristoranti e alberghi”. Urso rivendica quanto fatto in questa legislatura dall’esecutivo per la tutela del made in Italy. “L’Italia – spiega Urso – è il primo Paese europeo che ha proposto e ottenuto una serie di misure antidumping per scoraggiare la concorrenza sleale, soluzioni che hanno consentito una crescita nei settori dell’abbigliamento e delle calzature. Inoltre, anche la legge sulla contraffazione sta dando i suoi frutti”. L’Italia guarda con attenzione anche ai mercati dell’Est. “La pacificazione dei Balcani – precisa il viceministro – ha favorito i rapporti commerciali con quelle zone al punto che siamo il primo Paese europeo per scambi con l’ex Jugoslavia”.

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