
Chi muove la macchina della fiera
Ci sono figure manageriali nuove come il travel coordinator, chiamato a organizzare tutti gli aspetti logistici per i partecipanti, e quelle classiche come il marketing manager, l’amministratore e il manager di prodotto. L’organizzazione di una fiera richiede il lavoro coordinato di manager provenienti da diversi percorsi formativi ed esperienze di lavoro, tutti però accomunati da competenze trasversali e propensi a lavorare in team. E soprattutto dalla disponibilità a frequenti spostamenti: se infatti le città di riferimento sono Milano, Bologna, Rimini e Roma, spesso vi è la necessità di muoversi sul territorio per prendere contatti con clienti e partner. In cambio si viene ripagati con stipendi solitamente superiori ai 60-70 mila euro annui, tra parte fissa e variabile. Le quattro aree del sistema fieristico Il settore fieristico rappresenta uno dei segmenti di mercato a più alta crescita negli ultimi anni, a dispetto di una congiuntura economica stagnante: cosa che ha provocato una sensibile crescita nella domanda di professionisti del settore. I manager del sistema fieristico fanno capo ai quattro settori coinvolti negli eventi: commerciale, organizzazione, marketing e amministrazione. All’interno di ciascuna categoria si vanno diffondendo figure professionali nuove, a fianco di quelle tradizionali. Il capo area e lo specialista dei rapporti con il mercato sono i manager del settore commerciale. Entrambi di solito provenienti da una formazione economica, con la laurea in economia preferita a qualunque altra, arrivano a ricoprire questi ruoli dopo una decina di anni di esperienza nei vari gradini della scala: da key account ad agente, fino ad assistente del capo-area. Gli stipendi per le due figure al top solitamente si aggirano intorno ai 3-5 mila euro lordi al mese come stipendio base, ai quali si aggiungono i premi legati ai risultati conseguiti. Necessaria, in tutti casi, la conoscenza dell’inglese e di un’altra lingua straniera, per entrare a contatto con il maggior numero possibile di portatori di interessi. La novità del travel coordinator L’incremento delle aree espositive e la maggiore complessità degli eventi hanno portato un vento di novità nel settore organizzazione. Tra le figure che registrano i maggiori tassi di crescita vi è il ´travel coordinator’, il manager che organizza l’accoglienza di ospiti, relatori ed espositori che giungono dall’estero. ´Una figura ormai fondamentale per gli eventi di portata internazionale’, commenta Emilia Giulia Amara, presidente di Progetto Dea, che organizza a Milano il ´Women’s Economics’ (prossima edizione dall’8 al 15 marzo). ´In queste occasioni arrivano nella città ospitanti personalità del mondo politico e imprenditoriale, con uno stuolo di collaboratori al seguito’. Garantirne l’ospitalità in modo confortevole significa creare un precedente positivo per un ritorno l’anno successivo o magari una sponsorizzazione. Anche in questo caso due lingue strniere sono indispensabili, così come l’esperienza nell’organizzazione di eventi complessi, non necessariamente del settore fieristico. I compensi possono superare i 5 mila euro mensili, ma di solito il contratto è legato ai pochi mesi che precedono la fiera. Mailing e produzione, le chiavi del marketing Una figura emergente, questa volta nel settore marketing, è ´il mailing and database manager’, vale a dire colui che cura i rapporti con le associazioni, le aziende e gli espositori implementando azioni di direct marketing e mailing via internet. In questo caso la laurea in economia o statistica aiuta a trovare una collocazione anche con un minor grado di seniority rispetto ai concorrenti sprovvisti di titolo. Il responsabile del mailing deve essere, inoltre, dotato di idee brillanti, capaci di portare una ventata di novità nel settore e attirare nuovi investitori. Inoltre deve essere portato per il gioco di squadra, visto che solitamente è affiancato ad altre due figure manageriali del settore: il marketing manager e il product manager. Il primo sovrintende tutta la promozione dell’evento fieristico. Si tratta perciò di una professione che richiede un’esperienza almeno quinquennale nel settore e buone doti organizzative. Nelle settimane (in alcuni casi nei mesi) che precedono la fiera, il marketing manager lavora senza orari per assicurare la cura dei dettagli: in cambio è ben pagato con retribuzioni da 5-6 mila euro mensili, più i premi legati a target prefissati che possono portare anche a un raddoppio del compenso finale. Il product manager, invece, si occupa di definire le strategie di successo del prodotto fiera. È un coordinatore di persone, chiamato a coordinare la progettazione, la realizzazione e il controllo di tutte le attività inerenti al marketing. A lui spetta quindi il compito di pianificare gli obiettivi, le strategie e le azioni necessarie a realizzare la produzione e la successiva commercializzazione della fiera presso potenziali espositori e sponsor. ´Si tratta della figura manageriale del sistema fieristico che registra i più elevati tassi di crescita’, sostiene il direttore generale di Rimini Fiera spa, Piero Venturelli. ´Questo per le competenze richieste, a cavallo tra i settori commerciale e marketing, con competenza specifica nella conduzione di gruppi di lavoro’.