
Fiere: L’accordo di settore resta ancora sulla carta
L’andamento delle manifestazioni fieristiche italiane nell’anno appena conclusosi ha mostrato due fasi tra loro distinte: a un primo semestre che ha ancora risentito della situazione congiunturalmente negativa, ha fatto riscontro un secondo semestre con significativi recuperi sia in termini di espositori e di metri quadri assegnati, sia in termini di visitatori, soprattutto provenienti dall’estero. Questa inversione di tendenza fa ben sperare per l’andamento del 2006, anno nel quale gli associati Cfs (Comitato fiere industria), titolari di 77 marchi fieristici, organizzeranno 53 eventi, in massima parte di qualifica internazionale. Per quanto riguarda le normative di disciplina dell’esercizio della attività fieristica è ripresa l’iniziativa del Coordinamento interregionale per le fiere, con l’obiettivo di armonizzare le normative regionali, in coerenza con le direttive programmatiche deliberate in materia dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni italiane nel 2002 e nel 2004: fino ad oggi una reale armonizzazione non è stata raggiunta, persistono, dove si è legiferato, discrasie che mal si comprendono. In questo ambito, a fine anno, è intervenuta, da parte della Commissione europea, l’archiviazione della procedura di infrazione nei confronti dell’Italia in materia di regolamentazione fieristica, con il riconoscimento che le Regioni che sono state oggetto della sentenza di condanna dalla Corte di Giustizia Ue del 15 gennaso 2002 hanno provveduto a trasformare le rispettive normative adeguandosi alla libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi a livello intracomunitario fissati dal Trattato. Infine, quale Presidente di Cfi, non posso non ricordare il successo del nostro convegno 2005 che ha visto una importante partecipazione di tutti i soggetti, pubblici e privati, che operano nel mondo fieristico e la eco che hanno suscitato le relazioni presentate da Cermes-Bocconi e da Prometeia sulla stato del sistema fieristico italiano. Dal dibattito che è seguito è emersa l’esigenza di dare sempre maggiore impulso alle iniziative che sviluppano l’internazionalità delle fiere italiane, con il sostegno determinante del ministero delle Attività produttive e con la collaborazione delle istituzioni che possono dare attuazione ad una concreta e fattiva diplomazia commerciale.