
Comuni «padroni» dei servizi – Pubblico senza rivali per acqua, rifiuti ed energia
Gli enti locali non mollano la presa sulle ex municipalizzate. Nonostante i processi di privatizzazione avviati e ancora in corso la mano pubblica resta ancora dominante nel panorama delle multiutility nelle quattro regioni dell’area. E così, in qualche modo, si confermano i timori espressi dai vertici di Confindustria nazionale che, sulla scia del "caso Milano-Serravalle" hanno lanciato l’allarme sull’avanzata di un "neosocialismo municipale" indicando con questa espressione il fenomeno diffuso un po’ ovunque da Nord a Sud del Paese per il quale gli enti pubblici tardano a disinvestire in comparti che invece secondo l’Associazione degli industriali dovrebbero essere maggiormente lasciati al giudizio del mercato.
Nelle infrastrutture qualcosa invece si muove, come per la Fiera di Bologna e la società di gestione dell’aeroporto felsineo, ma si tratta di casi isolati. Nelle Marche, dove la Regione sta per entrare in Quadrilatero Spa, gli enti locali chiedono l’ultima parola sulla programmazione nelle società di servizi. L’Umbria sta vivendo una fase di passaggio che vede Terni più avanti di Perugia nell’apertura ai privati, mentre in Toscana aziende pur sempre pubbliche hanno fatto la parte del leone quando c’è stato da entrare nel capitale di utility.
189
NUOVA HERA
Sono gli enti locali presenti nel capitale
della società nata
dalla fusione Hera-Meta
93%
CONTROLLO
In Toscana è la quota di partecipazione pubblica all’interno delle società nel settore dei rifiuti
1 mln
PARTECIPAZIONE
È la quota in euro
che la Regione Marche
verserà per l’ingresso
nella Quadrilatero Spa
47%
CENTRO AMBIENTE
In Umbria è la quota
di partecipazione privata
più rilevante
fra le aziende Confservizi