
Rilanciare il Macef, la nuova sfida di Cappellini
Il nuovo Giulio Cappellini. Da imprenditore a consulente per il mondo del design. Ma la sostanza non cambia. Continua ad essere uno dei nomi più importanti per il design italiano degli ultimi vent’anni. Sa interpretare l’estetica contemporanea, sia in un negozio che in una casa o in una fiera. Fiera Milano lo ha chiamato per studiare il progetto di rilancio del Macef. L’immagine di questa fiera, una delle più grandi a livello internazionale nell’oggettistica e nei casalinghi, si è appannata. E’ diventata negli ultimi anni un fritto misto di prodotti, molti di bassa qualità che hanno inquinato l’immagine della rassegna. Cappellini ha supervisionato questo progetto che vuole acquisire un’immagine più lussuosa e internazionale. Cappellini ha sempre avuto le antenne per captare in anticipo i segnali del cambiamento futuro, ma è stato anche un forte innovatore. Ha diffuso il design, ma lo ha anche fatto, dagli anni Ottanta in poi. Molti grandi designer sono passati da lui e l’imprenditoria del design italiano gli deve molto. Le sue produzioni e i suoi cataloghi sono stati il punto di riferimento per molti imprenditori. Da quando la sua azienda è stata acquisita dal gruppo Charme ed è entrata nel gruppo di Poltrona Frau Giulio Cappellini continua comunque a fare quello che è sempre stato il suo mestiere sia per il marchio omonimo che per gli altri del gruppo. Si occupa di immagine e comunicazione, «non della parte commerciale – dice – anche se ne sento l’influsso visto che il consumatore sta cambiando e bisogna adeguarsi». Lavora su tutti i marchi di Poltrona Frau, il polo più grosso del design di lusso a livello internazionale. Architetto Cappellini lei fa questo mestiere da un trentennio. Cosa vede di nuovo nel design? «Dobbiamo tener conto del grande cambiamento della distribuzione che è sempre più un filtro tra industria e consumo. Il consumatore è libero e decide di comprare quello che gli pare. Oggi non possiamo pensare che l’acquirente sia spinto dall’emozione, ma deve essere accompagnato e motivato».