Rassegna stampa

Promotor da quotazione

Nelle Fiere di Bologna e Rimini, ma socio anche in quelle di Milano e Torino. E ora il progetto del collocamento, per trovare le risorse per sostenere un’espansione all’estero. Così Cazzola immagina i prossimi passi E’la manifestazione fieristica più visitata d’Italia: fino a 1,3 milioni di biglietti venduti. Il Motor show di Bologna, sotto la regia di Alfredo Cazzola, è diventato l’unico salone automobilistico d’Italia. L’evento è il core business di Promotor, la società di Cazzola, partecipata con il 10% da Interbanca, che si è allargata acquisendo il quartiere fieristico di Torino (manifestazioni-clou sono il Salone del libro e quello del gusto), entrando nell’azionariato della Fiera di Milano, dove organizza Smau, oltre che in quelle di Bologna e Rimini. Ha mollato invece al suo destino la Fiera di Roma, di cui non condivideva le strategie. Adesso Cazzola vuole sbarcare a piazza Affari. ´Siamo diventati forti’, dice, ´e abbiamo progetti di sviluppo sia in Italia sia all’estero. Per esempio stiamo valutando l’ipotesi di organizzare un Motor show in Cina. Promotor accetta la sfida della globalizzazione e invita il mercato finanziario a scommettere su questo business’. Domanda. Quando avverrà la quotazione ? Risposta. Prevedo di avere pronto il progetto entro la prima metà del prossimo anno e di invitare al confronto la comunità finanziaria su questa ipotesi. Poi prenderemo la decisione. D. Però il mercato delle fiere ha risentito della crisi dell’economia e non è più florido come un tempo… R. La situazione è cambiata nell’economia ed è cambiata nelle fiere. Noi ci siamo saputi innovare per tempo, la formula del Motor show ha fatto scuola, lo Smau ha imboccato la strada del business to business diventando una prestigiosa e ambita vetrina del settore. In Smau abbiamo già assorbito altri marchi, Webbit e Ibts, proprio per farlo diventare la seconda manifestazione europea del comparto. Il problema italiano è riuscire a fare sistema tra fiere, all’estero bisogna agire uniti. D. Perché si dovrebbe investire in Promotor ? R. In questi anni abbiamo dato prova di professionalità, ci sono i risultati che dimostrano che il trend è positivo e le fiere, come tutto il settore dei servizi, è destinato a produrre ricchezza. D. Su quali direttrici Promotor si muoverà? R. Abbiamo scelto alcune aree di specializzazione quali l’automotive, l’information technology, l’enogastronomia e qui vogliamo essere leader non solo in Italia. D. Che cosa manca al sistema delle piccole e medie imprese per lasciarsi alle spalle la recessione ? R. Sono in ritardo nell’adozione di tecnologia. Bisogna far capire ai piccoli imprenditori che investendo in tecnologia possono diventare più competitivi e vincere la concorrenza internazionale. D. Lei è tra i grandi azionisti privati della fiera di Bologna. Però qualche mese fa si era dimesso…. R. Vi era stata una mancata consultazione, poi tutto si è chiarito ed è aumentata la collegialità. Perciò ho ritirato le dimissioni. D. Poi c’è la neo-presidenza della squadra di calcio del Bologna…. R. Mi è stato chiesto e ho accettato. La città di Bologna si merita una grande squadra e con il tempo speriamo di costruirla. Ma la mia attività principale rimane quella legata a Promotor e terminata questa trentesima edizione del Motor show penseremo a come affrontare il mercato finanziario. (riproduzione riservata)

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