Rassegna stampa

Sistema fiere, Verona si mobilita: il Governo non pensi solo a Milano

È stato ridotto del 10 per cento, passando da 25 a 22 milioni e mezzo di euro, il finanziamento alla Fiera di Milano previsto dalla legge Finanziaria, in discussione al Senato, che ha fatto arrabbiare non poco le fiere del resto d’Italia, restate a bocca asciutta. Verona compresa. Che ora, di fronte alla riduzione, non tira certo un sospiro di sollievo, perché la destinazione è rimasta quella della fiera ambrosiana. Il finanziamento di 22 milioni e mezzo, per gli anni 2006, 2007 e 2008, in realtà è destinato all’Anas e al Comune di Milano, in parti uguali, per un milione 250mila euro ciascuno per il 2006, e cinque milioni di euro all’anno ciascuno per il 2007 e il 2008, da destinare a infrastrutture per la fiera di Milano. Totale, appunto, 22 milioni e mezzo, cioè circa 43 miliardi e mezzo di vecchie lire. A cui vanno ad aggiungersi altri 15 milioni di euro, sempre all’interno di Finanziaria ed emendamenti vari, che portano complessivamente a 37,5 i milioni di euro per la Lombardia. Cifre, aride, che oltre allo scossone, in riva all’Adige, hanno provocato più di una preoccupazione. Al punto che lunedì mattina il presidente di Veronafiere, Luigi Castelletti, ha convocato d’urgenza in fiera esponenti del mondo politico ed economico veronese e veneto, per fare il punto della situazione e trovare una strada per ottenere qualche finanziamento per l’ente fieristico scaligero. Ma non solo per quello. Durante l’incontro sarà rilanciato anche il tema di un sistema veneto delle fiere che, se creato con alleanze e forme di collaborazione, potrebbe gettare le basi per ottenere finanziamenti mirati e quindi risultati concorrenziali con quelli del capoluogo di regione lombardo. Lunedì, quindi, saranno da Castelletti i sottosegretari eletti nella città e nella provincia di Verona, come Federico Bricolo (Lega Nord) e Aldo Brancher (Forza Italia), il sindaco Paolo Zanotto, i senatori e i deputati scaligeri sia del centrodestra che del centrosinistra, oltre al presidente della Camera di Commercio Fabio Bortolazzi, al presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan (Forza Italia) e al suo vice, il leghista Luca Zaia. Il leghista Bricolo, sottosegretario alle Infrastrutture, anticipa: «Come parlamentari siamo già allertati e cercheremo di fare il possibile indirizzare finanziamenti anche a Verona e al sistema veneto delle fiere, fiore all’occhiello a livello nazionale e internazionale, in questo settore. Pertanto, insieme agli altri parlamentari veronesi, mi batterò con il ministro Tremonti per ottenere maggiori risorse per Verona». All’incontro parteciperà anche il senatore dell’Ulivo, Luigi Viviani, che a proposito dei soldi a Milano e alla Lombardia parla di «finanziamenti che alterano le condizioni di concorrenza fra le fiere italiane, Verona compresa, le quali si stanno muovendo con forza verso il Governo, come in particolare Bologna. Su questa finanziaria il Governo ha chiesto il voto di fiducia e quindi è difficile, per deputati e senatori, modificarne i contenuti. E se si è scesi da 25 a 22,5 milioni è soltanto perché all’interno della maggioranza di centrodestra c’è qualche crepa e qualcuno ha protestato. Comunque mi pare più una regalia elettorale per Milano e la Lombardia». Pieralfonso Fratta Pasini, deputato di Forza Italia, spiega che «una legge finanziaria deve tenere conto di un certo rigore, ma se questo rigore non viene utilizzato nello stesso modo per tutti non è condivisibile. O niente a nessuno, quindi. Più giusto approntare un piano che preveda un’equa distribuzione di risorse a tutto il sistema fieristico italiano. Sbagliato invece finanziare quello lombardo e di Milano in particolare, in grande concorrenza proprio con Verona. Non è possibile creare una corsia privilegiata. Io sono disponibile fare qualcosa, anche se non ho niente contro Milano. Non capisco, però, chi pensa che i soldi per Milano siano un regalo in vista delle elezioni: mi pare, al contrario, che facendo così tutti siano scontenti».

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