
Piano industriale gestore, auditorium primi passi avanti
NIENTE aumento dei gettoni di presenza ai consiglieri di Firenze Fiera. Il tetto di spesa per il pagamento delle indennità resta ai 100 mila euro decisi dal patto parasociale dello scorso luglio. L´alleanza con Pitti Immagine per la gestione delle attività della società si fa, anche se con calma, dopo aver varato a maggio il bilancio 2005 e avere ricostituito la società, a cominciare almeno dall´attività di routine. La conclusione dell´accordo sarà a settembre. Non a maggio, come aveva chiesto la Camera di Commercio, non in tempi brevi, come suggerito dal presidente della Provincia Renzi e dagli industriali. Comunque l´assemblea dei soci di Firenze Fiera (Regione, Provincia, Comuni e Camere di Commercio di Firenze e Prato, Banca Toscana, Cassa di Risparmio, Assindustria) ha evitato lo scontro aperto tra dilazionisti (c´era chi puntava il dito soprattutto sull´amministratore delegato Alberto Bruschini che però ha sempre negato energicamente e il Comune) e interventisti. Ha deciso un compromesso che rimanda a settembre ma tiene fede al patto parasociale che aveva rinnovato il consiglio di amministrazione e decisa l´alleanza con un gestore industriale. Non manca chi dice che il ruolo di mediatore sia stato giocato dal presidente Alberto Bianchi. Quello che è certo è che dopo aver tanto proclamato che sarebbe stata l´assemblea dei soci a dire una parola definitiva sulle sue dimissioni chieste dal sindaco, ieri dell´argomento non si è neanche parlato. E chissà se se ne riparlerà prima di settembre. Per il resto l´assemblea ha preso atto del deficit in bilancio di 5 milioni e 700 mila annunciato dal preconsuntivo 2005, ha chiesto al consiglio di amministrazione un´ipotesi di ricapitalizzazione e un piano industriale le cui prime linee verranno presentate da Firenze Fiera prima di Natale. Verbalizzata la richiesta della Camera di commercio di attivare il Comune perché decida dove costruire il nuovo palacongressi entro febbraio 2006. Ma Firenze Fiera è sembrata puntare soprattutto sul qui e l´ora, sul far funzionare l´esistente. Primo obiettivo, ricominciare a riempire il Palacongressi e il Palaffari con appuntamenti di normale portata. In questo senso, il consiglio di amministrazione ha deciso di stanziare due milioni e 400 mila euro per ristrutturare il Palaffari, di rifare sito internet e brochure per contattare i clienti, di varare un call center, di riorganizzare la Fortezza e di iniziare il controllo dei costi. La riunione è stata vivace. Due i match più infuocati. Primo, quello duro tra l´assessore al bilancio in Comune Tea Albini, irremovibile sul tetto dei 100 mila euro e il consigliere delegato Bruschini comunque propenso a non lavorare gratis. Alla fine, la decisione di confermare il tetto, ma stabilire che dentro la cifra andranno trovati i 50 mila euro pattuiti per il consigliere delegato: al consiglio di amministrazione il compito di redistribuire il resto. Il secondo scontro, tra l´assessore al commercio in Regione, Anna Rita Bramerini, e il presidente degli industriali Ceccuzzi che lamentava ritardi sul nuovo palacongressi, su l´alleanza con Pitti Immagine, in generale della pubblica amministrazione e chiedeva impegni categorici. Ferma Bramerini nel ribattere: uno, che fino a tre mesi fa l´amministratore delegato della fallimentare Firenze Fiera era di nomina privata, due che i soci pubblici farebbero volentieri da start up, felici poi di cedere quote se solo i privati le comprassero: