Rassegna stampa

Palagarda da Lido spa al Comune

I 360.000 euro pagati con 58.000 azioni della stessa società
La tensostruttura venne realizzata nel ’93 da Palacongressi
RIVA. Il tormentone del Palagarda, con tutto il suo carico di durevole provvisorietà, può considerarsi concluso. La giunta rivana, lunedì scorso, ha deliberato l’acquisto della tensostruttura dalla Lido di Riva, mediante un’operazione tutta interna alle finanze comunali. Infatti il corrispettivo, fissato in 360.000 euro (i 640.000 iniziali meno gli ammortamenti) viene pagato col trasferimento di 58.000 mila azioni della stessa Lido dal Comune alla società, autorizzata ad acquistare azioni proprie. Il tendone venne realizzato nell’ormai lontano 1993 (sindaco ancora Claudio Molinari) dalla Palacongressi per soddisfare le richieste degli espositori di Riva Schuh esasperati dalla cronica mancanza di spazi (la fiera era disseminata in una trentina di sedi). Realizzato il complesso fieristico alla Baltera e diventata quindi inutile, la tensostruttura venne ceduta alla Lido di Riva perchè all’epoca era l’unica in grado di assicurare la liquidità necessaria a concludere l’operazione. Nel frattempo il Gs Riva aveva fatto il grande salto imbarcandosi nell’avventura della B1 e cominciava a lamentare una serie di inconvenienti, a cominciare da un’eccesso di umidità dovuto all’usura della copertura. Dopo un rappezzo nel 2000, l’anno successivo la Lido venne incaricata dal comune -socio di maggioranza- di pagare un nuovo tendone: nel frattempo stava avanzando ad Arco e a Riva l’ipotesi del palazzetto comprensoriale a legittimare, se non altro, la provvisorietà dell’investimento valutato nell’ordine del 1100 milioni. Da allora, fra alti e bassi, tramontata l’ipotesi di palazzetto sulla Riva-Arco ed in attesa di concludere con la sede definitiva alla Baltera, il tendone ha fatto il suo servizio. L’acquisto è stato salutato favorevolmente dal presidente Santi, per il fatto che d’ora in poi sarà possibile individuare un titolare unico e certo della struttura. Finora la proprietà era della Lido (che pagava peraltro l’affitto del terreno agli eredi Rigotti), ma i contratti per la fornitura di acqua ed energia elettrica facevano capo al Gs Riva. Qualunque utilizzo diverso da quello sportivo, ad esempio i concerti, creava una serie di complicazioni procedurali. Adesso il comune appare referente unico: potrà subentare negli allacciamenti alle reti e spuntare un costo migliore per i consumi (gli impianti sportivi hanno un trattamento diverso).

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