
Fiera International, crisi rientrata Turcato ha sospeso le dimissioni
Ce l’ha fatta, il presidente Valentino Ziche, a neutralizzare la tempesta d’estate scoppiata all’improvviso in Fiera la settimana scorsa, ed emersa pubblicamente solo venerdì, con le dimissioni del consigliere delegato Andrea Turcato di “Vicenza Fiera International”, la società costituita appena due mesi fa con il compito di portare in vetrina nei circuiti espositivi all’estero la Fiera di Vicenza e i suoi ospiti locali. I nuvoloni erano ben neri, prima dell’incontro di ieri pomeriggio in via dell’Oreficeria. Sabato tv e giornali avevano annunciato le dimissioni, spiegandole in sostanza con uno scontro nato tra Turcato e i leader del tavolo intercategoriale degli orafi, che erano andati a chiedergli di “vedere le sue carte”, e cioè i progetti della nuova società, ed evidentemente non erano rimasti molto soddisfatti dell’incontro, vista la decisione di chiedere un incontro direttamente al presidente Ziche, senza la presenza di Turcato. Proprio questo segnale evidente di sfiducia ha fatto scattare la reazione del consigliere delegato, con la lettera di dimissioni. Domenica le dichiarazioni ufficiali di Turcato apparse sulla stampa confermavano le “dimissioni irrevocabili” del consigliere delegato, salvo l’intenzione di concordare un addio lungo alcuni mesi per trasferire all’eventuale successore contatti e progetti. E se ieri mattina, lunedì, qualcuno provava a suonare il campanello di “Vicenza Fiera International” in pieno orario di ufficio, nei locali dell’ex Baggio appena acquistati e risistemati dalla Fiera stessa, si faceva un’idea immediata della situazione: nessuna risposta, uffici chiusi senza nessun’altra indicazione e tanti saluti. Lo stesso Turcato del resto, pur in attesa di un incontro, confermava l’intenzione di confermare le dimissioni, anche se con tempi appunto da concordare. Tutto rinviato al pomeriggio, quindi. E tutto in mano a Ziche, che aveva fissato in rapida successione un confronto con Turcato e il previsto incontro con gli orafi. Al termine, ieri sera, toni molto più distesi. A cominciare da quelli di Turcato, che ha deciso di sospendere le dimissioni perché ha ottenuto da Ziche la garanzia di poter lavorare in tranquillità, senza sentirsi “braccato” dall’esterno, in vista soprattutto della seduta del consiglio di amministrazione di “Vicenza Fiera International” che si terrà ai primi di settembre e in cui presenterà il pacchetto di progetti cui sta lavorando in queste poche settimane di vita della società. Turcato accenna all’organizzazione di padiglioni italiani nelle maggiori fiere orafe mondiali (Las Vegas, New York, Turchia), un salone dell’elettronica in India organizzato con il consigliere Giordano Malfermo, e altro. «Come avvenne 14 anni fa, quando diventai segretario della Fiera e li avevo tutti addosso, chiedo solo di essere giudicato per i risultati, che non sono certo mancati», dice Turcato. Toni distesi anche dal presidente Ziche, che già venerdì sera aveva annunciato l’intenzione di far rientrare le dimissioni di Turcato. «Mi sono impegnato personalmente – spiega Ziche – a garantire a Turcato condizioni di operatività in un clima più sereno possibile. Gli ho detto: “Non si può ritirare adesso, questi progetti che mi ha già anticipato li deve portare fino in fondo”». E l’incontro con gli orafi? «Ci siamo chiariti: situazioni come queste – risponde Ziche – nascono sempre da incomprensioni. Ho chiesto che siano loro, gli orafi, a presentarmi un elenco di suggerimenti, e di input del Tavolo intercategoriale, di cui far tesoro per passarli a Turcato e poter arricchire i programmi che già lui sta elaborando. Le dimissioni sono sospese, ma spero proprio – conclude il presidente – che la questione sia completamente rientrata».