
Gli industriali: «Strategie rivolte soltanto alle fiere»
CATANZARO – Nessuna agevolazione dalla Regione per favorire la commercializzazione dei prodotti all’estero. In Calabria le uniche misure per l’internazionalizzazione delle imprese si restringono all’attività fieristica. Questa le denuncia forte degli industriali della regione che lamentano la mancanza di una seria politica di internazionalizzazione. I dati parlano chiaro: la Calabria con 345 milioni di merci esportate nel 2004 è fanalino di coda dell’export italiano, con una quota pari allo 0,1% del valore totale. «Le misure previste dal Por – sottolinea Luigi Leone, direttore di Confindustria Calabria – si sono ridotte a cofinanziare iniziative dell’Istituto per il Commercio Estero. Iniziative che spesso sono rivolte solo al sostegno delle attività fieristiche». Per il direttore di Confindustria Calabria «mancano completamente incentivi relativi ai servizi di cui gli imprenditori avrebbero bisogno. Mi riferisco ad esempio alle indagini di mercato, alla sostenibilità dei costi d’impresa rispetto ai fabbisogno dei mercati esteri e alla capacità di penetrazione di un determinato prodotto in un mercato internazionale». Da qui alcune richieste specifiche. «Chiediamo – afferma Leone – un pieno utilizzo dei fondi comunitari finalizzati ad attivare iniziative efficaci come incentivi alla produzione per l’estero, l’offerta di servizi anche per singole imprese ma soprattutto concertazione con le parti sociali per le azioni da intraprendere». Un appello condiviso anche dal direttore dello Sportello regionale di internazionalizzazione. «Invitiamo la Regione – afferma Domenico Neri, direttore di Sprint Calabria – a sfruttare al meglio le risorse per accrescere la competitività delle imprese calabresi. Proprio per questo sarebbe utile attivare da subito un tavolo di concertazione con tutti gli operatori e le parti sociali». Secondo il direttore di Sprint «occorrerebbe sostenere il processo di aggregazione delle aziende, magari attraverso la costituzione di Associazioni temporanee di impresa, per incrementare la capacità di competere sui mercati esteri e creare bacini produttivi calabresi di qualità». Inviti questi che sembra essere stati in qualche modo recepiti dai nuovi vertici in Regione. «Abbiamo intenzione di emettere due bond – sostiene Nicola Adamo, vicepresidente della giunta regionale con delega all’Economia – Il primo per creare un fondo di garanzia per le imprese che puntano ai mercati esteri e l’altro per programmare iniziative per portare la Calabria al centro dell’attenzione internazionale. Inoltre avvieremo azioni con l’Istituto per il Commercio con l’Estero e il Ministero delle Attività produttive per l’organizzazione di filiere produttive e l’avvio di sistemi locali di produzione atti a migliorare la qualità dei nostri prodotti». Per il vicepresidente della Giunta Loiero occorre puntare ai mercati del Mediterraneo e dell’Asia con una produzione di qualità. «Finora – afferma Adamo – non si è saputo spendere i fondi europei per la mancanza di una visione strategica complessiva. Per questo è stato ideato un unico dipartimento che assomma attività produttive, bilancio ed economia».