Rassegna stampa

Recuperi in vista sulle fiere

ROMA – Il Governo lancia l’operazione rimborso sugli incentivi per la partecipazione alle fiere estere. E lo fa con un emendamento al disegno di legge Comunitaria 2005, all’esame dalla Camera. Si tratta degli sgravi varati con il decreto legge 269/03, ma bocciati dalla Commissione Ue. Con una buona notizia per le Pmi, che avranno la possibilità di tenersi le agevolazioni.
L’incentivo. La detassazione delle spese sostenute per partecipare a fiere estere faceva parte dello sfortunato pacchetto Tecno-Tremonti (articolo 1 del Dl 269). Un incentivo stroncato quasi sul nascere da Bruxelles, che già a metà dicembre del 2004 (decisione C4746) l’ha considerato incompatibile con le regole del mercato comune, chiedendo allo Stato di recuperare i benefici illegittimamente fruiti (stessa sorte è toccata agli aiuti per le neo-quotate, bocciate a metà marzo 2005).
Il recupero. L’emendamento del Governo interrompe il regime di aiuti a partire dal periodo di imposta per il quale, alla data di entrata in vigore della Comunitaria, non è ancora scaduti il termine per presentare la dichiarazione dei redditi. Sarà un provvedimento delle Entrate a fissare le modalità applicative della disposizione. Entro i 90 giorni successivi, le aziende che hanno beneficiato del sostegno dovranno presentare all’Agenzia, per via telematica, un’attestazione contenente, tra l’altro, l’importo delle spese sostenute, sulla cui base è stata calcolata l’agevolazione, e l’importo dell’eventuale imposta sul reddito non dovuta per effetto dell’agevolazione fruita in modo illegittimo.
Ci saranno poi altri 60 giorni per versare, in autoliquidazione, le imposte non corrisposte per i periodi in cui le aziende hanno approfittato degli aiuti, assieme agli interessi. In caso di mancato o insufficiente versamento, scatteranno le norme su liquidazione, accertamento, riscossione e contenzioso, oltre alle sanzioni previste dalla disciplina delle imposte sui redditi.
Le Pmi. L’emendamento esclude dal recupero le piccole e medie imprese «nel rispetto delle condizioni» dettate dall’articolo 5, lettera b, del regolamento 2001/70/(CE). Si risolve così il contrasto tra la circolare 20/E/05 delle Entrate, che negavano la detassazione anche sul 50% delle spese delle Pmi, per la prima partecipazione a un’esposizione su un nuovo mercato, e le istruzioni a Unico 2005, che invece l’ammetteva.
Le direttive. «Quella per il 2005 – spiega il relatore Andrea Di Teodoro – è una Comunitaria molto tecnica e prevedo un’approvazione in tempi brevi». La legge prevede il recepimento, fra l’altro, delle direttive sul regime fiscale comune per fusioni, scissioni, conferimenti e scambi di azioni fra società di Stati membri diversi (la 2005/19/CE, che modifica la 90/434/CE); sull’armonizzazione degli obblighi di trasparenza riguardanti gli emittenti i cui valori sono quotati in mercati regolamentati (2004/109/CE); sul regime fiscale comune applicabile alle società madri e figlie di Stati membri diversi (la direttiva 2003/123/CE, che modifica la 90/435/CEE).

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