Rassegna stampa

La privatizzazione rilancia la Mostra d’Oltremare

NAPOLI – Dopo la Piedigrotta, esisteva la Fiera della Casa. Che fosse un evento eccezionale per Napoli era sottolineato dalle trasmissioni straordinarie della Rai che, negli anni ’70, celebravano i quindici giorni della campionaria napoletana trasmettendo eccezionalmente un film ogni mattina. Quindi un lento e inesorabile declino. Fino allo scorso anno, quando la presidenza ha deciso di affidare l’ultimo marchio conservato in gestione diretta. Se l’è aggiudicato la Meridiana Fiere di Vincenzo Petriccione, che ha giocato la scommessa mettendo nel piatto 1 milione e mezzo l’anno, fino al 2008. Il debutto del nuovo corso, nel 2004, ha già marcato l’inversione di tendenza. Quest’anno, seconda edizione della privatizzazione della campionaria partenopea (che ha aperto lo scorso 18 giugnio), il cartello tutto esaurito è stato esposto già da qualche mese. «Molti espositori hanno raddoppiato o addirittura triplicato gli spazi dello scorso anno – spiega Petriccione -. Alcuni grandi nomi, abituati a contrattare la propria area all’ultimo momento, pur avendo anticipato i tempi di adesione per questa edizione, si sono trovati fuori. È indicativo trovare in fiera stand grandi e importanti: segno che si torna a investire su questa fiera».
La sua organizzazione ha già in portafoglio la specializzata di maggiore successo a Napoli, quella Mediel  rivolta al mondo dell’elettrotecnica ed elettronica civile e industriale  alla quale più volte giungono allettanti proposte di sinergia da parte dei più blasonati organizzatori del Nord. Ma Petriccione si tiene ben stretta quella gallina dalle uova d’oro da 30mila e passa visitatori e con la lista d’attesa per chi vuole esporre, che rappresenta un punto di riferimento per l’intero settore ed al tempo stesso suscita le invidie delle grandi mostre settentrionali, sempre più in sofferenza.
Mentre si guarda al prossimo Mediel, biennale che avrà luogo nel 2006, Petriccione raccoglie i frutti di una Fiera della Casa sempre più modellata sulla promozione dell’Italian Style per l’abitare: sei i padiglioni dedicati all’arredamento, ogni sera mini-eventi di qualità, un piano di comunicazione dalle cifre sostanziose: circa 300mila euro spesi in pubblicità. E un concorso gratta e vinci abbinato al biglietto d’ingresso (da 7 euro) con circa 4.000 premi in palio.

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