Rassegna stampa

Smau ricomincia dal business

La scelta dei padiglioni del Portello permette un controllo migliore degli accessi. Per separare gli imprenditori dai ragazzini con lo zainetto
Una sede diversa da quella storica, un riposizionamento a livello di pubblico e di espositori e un certo affanno della stessa formula dell’esposizione nell’era di internet. Le sfide che attendono la prossima edizione di Smau non sono certo poche. Sfide a cui Alfredo Cazzola, presidente di Smau, risponde con un programma molto articolato e una particolare attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese. Domanda. A quattro mesi dall’apertura dei cancelli dell’edizione 2005 di Smau, qual è il clima che si respira tra gli addetti ai lavori? Risposta. Stiamo lavorando sodo, e credo l’acquisizione di Webbit che abbiamo concluso pochi giorni fa ci consenta di integrare con profitto l’area della tecnologia dedicata al mondo consumer con quella indirizzata al mondo delle imprese e dei professionisti. Credo quindi che saremo in grado di organizzare un programma fieristico ricco e articolato, e abbiamo inoltre significativi segnali di interesse da parte di importanti realtà che avevano scelto di non partecipare all’edizione dell’ultimo anno. D. Che cosa cambia, con l’acquisizione di Webbit, nella strategia di riposizionamento di Smau in chiave business, che doveva riportare la manifestazione a essere un luogo di incontro tra aziende? R. Non ci sono cambiamenti nella strategia di Smau per il business to business. Vogliamo fare di Smau un punto di presentazione della tecnologia digitale alle imprese, specie a quelle piccole e medie, oltre che alla pubblica amministrazione e ai professionisti. Coerentemente con questa idea, abbiamo elaborato un sistema di accessi al salone basato sugli accreditamenti, oltre che sul pagamento del biglietto, e abbiamo stabilito forti relazioni con istituzioni come il Politecnico e l’università Bocconi. Inoltre, proprio pensando alle esigenze del mondo business, abbiamo intensificato l’attività di convegnistica e workshop, per presentare agli imprenditori casi di successo replicabili. D. Sono quindi finiti i tempi delle orde di ragazzini con lo zaino alla ricerca di gadget e depliant? R. Certo, poiché il 50% degli spazi complessivi del salone non sarà accessibile ai ragazzini. Per il pubblico consumer abbiamo infatti pensato al concetto di e-life, ovvero a tutte quelle tecnologie dedicate all’entertainment e alla vita di tutti i giorni, dal gaming alla telefonia e al digital imaging. In questo modo, nelle tre giornate aperte anche al pubblico consumer, i ragazzini potranno continuare a vedere tutte le novità di questo settore. D. Un’altra sfida che deve affrontare Smau è data dal cambio della sede, che passa dall’intera Fiera ai soli padiglioni del Portello. Come crede reagirà il pubblico? R. La scelta dei padiglioni del Portello è stata dettata da una razionalizzazione degli spazi e dalla richiesta di stand più modulari. Abbiamo voluto abbandonare dei padiglioni ormai un po’ datati per trasferirci in una sede che permette anche una migliore organizzazione degli accessi a seconda delle categorie dei visitatori. Inoltre, abbiamo creato delle aree di accoglimento dedicate agli ospiti, che potranno così organizzare al meglio la vista alla manifestazione in base alle diverse esigenze e aspettative. D. Che impegni avete assunto con Fiera Milano per l’occupazione di spazi dedicati al salone? R. Proprio in seguito alla decisione di spostarci nei padiglioni del Portello non abbiamo nessuna ansia di vendere metri quadrati, che forse era presente negli anni passati. Noi stessi stiamo stimolando gli espositori più verso la qualità degli spazi che non la dimensione degli stand. E gli impegni presi con Fiera Milano sono quindi coerenti con questa strategia. D. Quale crede sia il ruolo di una manifestazione come Smau nell’era di internet, che ha dato non pochi motivi di preoccupazione anche a esposizioni estere come il Cebit e il Comdex? R. La missione di Smau è quella di affermarsi come un punto di riferimento dell’innovazione tecnologica per le piccole e medie imprese italiane. Se riusciremo in questo intento nelle prossime edizioni, Smau può diventare un esempio da seguire anche a livello internazionale. D. Quali sono invece le novità di Smau 2005 per il pubblico consumer, anche alla luce dell’acquisizione di Webbit? R. Abbiamo creato delle sale dedicate al digital life, mettendo in rete tutte le tecnologie che compongono la cosiddetta convergenza digitale, dal wireless alla banda larga, dai dispositivi ai servizi. Si tratta di tematiche che attrarranno sicuramente il pubblico più giovane, a cui teniamo moltissimo, ma anche le famiglie nel loro insieme. La banda larga, in particolare, tocca moltissimi interessi dei diversi membri di una famiglia, ma apre anche le porte a una nuova generazione di offerte che devono essere opportunamente spiegate al pubblico per poter essere comprese e apprezzate. Per questo motivo abbiamo ideato tre-quattro aree da 50 metri quadri ciascuna che illustrano concretamente concetti utili al visitatore per organizzare meglio un percorso. (riproduzione riservata)

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