
BolognaFiere, restyling pronto
La concorrenza di Milano come stimolo a rendere la Fiera di Bologna sempre più competitiva. Ed è proprio sui servizi e sulla loro qualità, nonché su una attenta politica delle alleanze, che il nuovo amministratore delegato di BolognaFiere Michele Porcelli insiste, sperando che il sistema Bologna dia le risposte adeguate, soprattutto in termini di infrastrutture per la mobilità, a un “quartiere” che vale per la città 1,5 miliardi di euro l’anno e che guarda – ma senza fretta – alla possibilità della quotazione in Borsa.
É seduto da poco più di un mese nel suo nuovo ufficio, ma per Porcelli sulla strategia da seguire per tenere alta la bandiera di BolognaFiere (109 milioni di ricavi stimati per il 2005 con la capogruppo, Fiera Bologna, che copre l’80% del valore della produzione) non ci sono dubbi. Forti investimenti per migliorare le strutture interne (tra il 2003 e il 2005 verranno spesi 90 milioni per la realizzazione di nuovi padiglioni e il miglioramento degli esistenti), rafforzamento dei settori in cui Bologna è leader nel mondo, internazionalizzazione sempre più spinta, nuova articolazione del business. “Per lungo tempo BolognaFiere è stata prevalentemente un soggetto che gestiva padiglioni fieristici. A fine 2005 – spiega Porcelli – da quel settore verrà circa il 35% del nostro business che sarà affidato per il 35% all’organizzazione di eventi e per il restante 30% all’erogazione di servizi. E quest’ultimo è un punto decisivo per noi, che ci giochiamo in cinque giorni un lavoro di preparazione che dura un anno: lavoreremo con il prioritario obiettivo di migliorare il servizio per dare sempre più soddisfazione al cliente”.
Molto impegno anche per rafforzare il business nei settori in cui BolognaFiere è leader mondiale. Sforzi concentrati, quindi, su edilizia, dove Saie e Cersaie imperano. Ma se il Saie è saldamente in mani bolognese non sono un mistero gli abboccamenti di Milano sulla più importante rassegna mondiale della ceramica. “Cersaie è un nostro punto di forza e comprendiamo bene che la rassegna interessi altri competitor. Ma il cuore produttivo del settore è proprio in Emilia e siamo convinti che l’appuntamento debba e possa restare a Bologna – spiega Porcelli – con soddisfazione di tutti”. E questa idea di rendere le fiere un elemento di sostegno dei distretti e dei settori produttivi locali sarà il faro che orienterà il futuro sviluppo dei padiglioni di Ferrara e di Modena che sono controllati da BolognaFiere. Poi si sta intensificando l’attività all’estero sul settore della cosmetica (dopo che l’ente ha acquisito la maggioranza di Cosmoprof) che ora vede rassegne “bolognesi” a Las Vegas, San Paolo e Hong Kong ed entro l’anno con ogni probabilità si avvierà l’esperienza cinese di Canton.
Tuttavia gli sforzi organizzativi (sull’interno e sull’estero) devono trovare adeguato sostegno in loco, nel sistema città. “Io sono fiducioso, non cerco le ragioni per cui tante cose non sono state fatte, ma mi concentro sui progetti, sulla loro fattibilità. E allora – precisa Porcelli – dico che in estate partiranno i cantieri per il casello autostradale della Fiera e che è imminente l’avvio dei lavori per il parcheggio da 7.500 posti in via Michelino. Sulle infrastrutture cittadine posso solo dire che l’amministrazione comunale e quella regionale hanno chiara la priorità assoluta della questione Fiera e sono fiducioso sulla capacità di decidere al riguardo in poche settimane. Poi si tratta di avviare i cantieri, lo so bene, ma la condivisione dei progetti è un passo essenziale”.
Tornando alle prospettive, Porcelli non ha ancora incontrato i “cugini” riminesi ma dichiara di non avere “alcuna pregiudiziale per alleanze che sviluppino il business, sia con enti vicini (tipo Rimini o Parma) sia lontani, in Italia e oltreconfine”. Infine, per quel che riguarda la Borsa, il dossier resta aperto, anche se per lo sviluppo attuale le risorse proprie e il cash flow generato sono sufficienti. “Ma si può andare in Borsa anche per motivi diversi dal reperimento di capitali – conclude Porcelli – e piazza Affari può comunque rappresentare una opportunità. La valuteremo fino in fondo”.