
Milano scommette sul turismo d’affari
MILANO *c Milano, rileva la Camera di commercio, è la città simbolo del business per il 94,4% degli uomini d’affari in Germania, Spagna, Olanda, Svezia, Regno Unito e Usa. E per gli investimenti, soprattutto olandesi, tedeschi, francesi e svedesi puntano con decisione su Milano, che a sua volta ospita quasi il 50% degli investimenti esteri presenti in Italia.
Il turismo d’affari costituisce dunque un elemento decisivo per lo sviluppo e la ricchezza di Milano. E gli albergatori meneghini, in un convegno organizzato ieri in Assolombarda, propongono un maxi-patto con la Fiera (in vista dell’entrata in funzione nel 2005 del polo esterno), con gli aeroporti milanesi, le istituzioni, la Scala e le altre eccellenze cittadine per convogliare su Milano un flusso crescente di turisti d’affari. «Mi auguro che la Fiera – osserva Costanzo Jannotti Pecci, presidente Federturismo Confindustria – possa contribuire al forte rilancio dell’industria turistica milanese». «Noi – afferma Dennis Zambon, presidente gruppo terziario turistico di Assolombarda – possiamo essere l’elemento aggregante di queste forze». Secondo gli albergatori bisognerebbe promuovere verso Milano un traffico congressuale che oggi si disperde verso altre destinazioni. «Bene turismo d’affari e congressuale – aggiunge Michele Perini, presidente di Assolombarda – ma dobbiamo puntare anche sui grandi eventi culturali».
Intanto l’offerta alberghiera a Milano e provincia continua a crescere, in virtù degli investimenti di importanti catene italiane e, soprattutto, internazionali. «L’ospitalità milanese – dice Zambon – è di primissimo livello». Una qualità destinata a salire ancora. Marriott-Bulgari, un nuovo marchio che nasce dall’accordo tra Marriott (alberghi) e Bulgari (gioielli), si prepara a debuttare sulla scena internazionale e la prima apertura – un hotel di lusso da 50 camere, ubicato in pieno centro città – sarà proprio a Milano, entro fine 2004.
Milano lancia dunque un segnale di vitalità nel turismo d’affari. E siccome Milano spesso anticipa le tendenze nazionali, il segnale viene raccolto con soddisfazione anche dal presidente dei tour operator italiani (Astoi), Giuseppe Boscoscuro. «Dopo la grave crisi degli ultimi 2-3 anni – osserva – sembra proprio che il turismo d’affari stia per uscire dal tunnel. Segnali di risveglio sono già presenti, mentre le prospettive per il 2004 lasciano ben sperare. Non trascuriamo infine l’impatto economico. In Italia il fatturato 2002 della biglietteria aerea è stato di 5 miliardi di euro: di tale cifra, il 60-65% è rappresentato dal turismo d’affari».