Rassegna stampa

Prove di sistema tra le fiere

Dopo anni di parole, speranze e appelli lanciati a vuoto per il superamento dei campanili fieristici del Veneto, PadovaFiere e Fiera di Vicenza chiudono il 2003 gettando le fondamenta per il primo asse della regione. Sono infatti definite le linee essenziali dell’accordo che porterà le due strutture a fare sistema, realizzando la prima importante razionalizzazione su scala territoriale a partire già dal 2004.

I numeri sono importanti: Padova e Vicenza significano 53 manifestazioni e 44 milioni di fatturato, con 90 dipendenti e un indotto economico di rilievo. L’intesa potrebbe inoltre rivelarsi il punto di partenza per un’aggregazione che, allineando Verona, Vicenza e Padova, metterebbe in campo una potenza di fuoco da 100 milioni.

Verona rimane per ora alla finestra e da viale del Lavoro esce solo un no comment tecnico: «Non abbiamo visto l’accordo, non possiamo esprimerci su notizie che abbiamo letto sui giornali». Ma il presidente della fiera scaligera, Luigi Castelletti, ha affermato in più occasioni la disponibilità a ragionare su possibili partnership per progetti concreti. E, a partire dal piano industriale 2004-2008, potrebbero maturare sinergie efficaci e mirate alla valorizzazione dei punti di forza.

Segnali chiari di apertura vengono invece da Venezia. «É evidente – sottolinea Lorenzo Marinese, presidente di Veneziafiere – che l’ipotesi di una integrazione con il sistema fieristico veneto ci lusinga, perché significa confrontarci con soggetti che hanno più esperienza di noi. Nel 2004, ad esempio, ho in programma di incontrare il colleghi di Padova e Vicenza per aprire un tavolo comune». A due condizioni, però. «Vogliamo – conclude Marinese – che ci venga riconosciuta la dignità di interlocutore e che si comprendano le potenzialità di nicchia che solo Venezia può offrire».

La piattaforma tra Padova e Vicenza, sulla quale hanno lavorato gli staff delle sue fiere coordinati da una parte dal direttore generale Andrea Olivi e dall’altra dal segretario generale Andrea Turcato, non rappresenta comunque un accordo chiuso. E soprattutto – precisano i due – «non è, come qualcuno ha ipotizzato, un patto contro Verona».

A fronte di un’integrazione degli obiettivi nei due piani industriali, l’accordo riguarda in particolare l’attività internazionale e prevede l’organizzazione congiunta di eventi nei paesi dell’Est a partire dal 2005; è indicata anche la messa a punto di nuove manifestazioni fieristiche in Italia, la condivisione di alcuni investimenti pubblicitari e della partecipazione a fiere internazionali. Per il 2004 saranno armonizzati i calendari, evitando sovrapposizioni e in tempi successivi sarà valutata la definizione di una struttura comune in grado di operare in maniera sempre più competitiva sul piano globale.

La partnership

Cosa avverrà in concreto

I punti fondamentali dell’accordo. Integrare gli obiettivi nei due piani industriali, organizzare congiuntamente eventi nell’Europa dell’Est a partire dal 2005, mettere a punto nuove manifestazioni fieristiche in Italia, condividere alcuni investimenti pubblicitari.

I numeri. Assieme, i poli fieristici di Padova e Vicenza fatturano 44 milioni, hanno 90 dipendenti e ospitano complessivamente 53 manifestazioni

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