Rassegna stampa

E Modena entra con il 3%

La privatizzazione di BolognaFiere passa anche per Modena. Una cordata costituita dall’Unione industriali Modena, Camera di Commercio di Modena, Finanziaria Sofinco (per conto della Legacoop Modena) e Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha infatti acquisito il 3% del capitale sociale di BolognaFiere.

Una quota non marginale e con possibilità di ulteriore incremento a breve, che segna la decisa volontà da parte degli attori economici modenesi di potenziare e valorizzare l’ente fieristico modenese che attualmente è controllato da Bologna: «É una scelta opportuna e significativa per il contesto economico modenese – spiega il presidente dell’Unione industriali Vittorio Fini -. L’accordo all’interno della cordata è stato trovato in tempi molto rapidi perché gli obiettivi principali sono comuni e condivisi: garantirci la presenza all’interno del percorso di BolognaFiere in modo da saperne ricavare anche un effetto di traino per Modena e, al contempo, essere nei luoghi decisionali affinché il polo fieristico modenese acquisisca un peso maggiore nel contesto regionale e nazionale».
L’acquisizione modenese risponde anche ad una volontà sempre più evidente a Modena di fare sistema tra i protagonisti dell’economia: «Si parla tanto della necessità di fare sistema – conferma Fini – ma troppo spesso non si va al di là delle enunciazioni. Credo che con questa scelta, che dovrebbe contribuire a una crescita consistente dell’Ente fieristico modenese, Camera di commercio, Unione industriali, Legacoop Modena e Popolare dell’Emilia Romagna abbiano dimostrato che agire insieme si può».
La privatizzazione di BolognaFiere aprirà le porte anche a due nuovi consiglieri di amministrazione, uno dei quali sarà espressione della cordata modenese – probabilmente lo stesso Fini – con una possibilità di incidere sulle politiche di indirizzo di BolognaFiere ancor più marcata. Per l’ente fieristico di Modena si prospetta quindi un periodo di grandi cambiamenti, per dare ossigeno ad una struttura che non ha sempre risposto alle aspettative del tessuto imprenditoriale. Nei cassetti di Unione industriali è già da tempo pronto il piano di rilancio della Fiera di Modena che ora potrebbe trovare un terreno più favorevole.

Il piano è peraltro condiviso e coordinato con l’Amministrazione Comunale e coincide con la volontà di BolognaFiere. Primo step sarà la programmazione di manifestazioni fieristiche legate alle specificità di Modena, a partire da un grande evento sul fronte motoristico, spesso invocato, ma – almeno sino ad ora – mai realizzato.

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