
Liberalizzazioni – Fiera Bologna, privati verso la maggioranza
A Fiera Bologna i privati verso la maggioranza. Si svolge oggi l’assemblea dei soci chiamata ad approvare i criteri per l’aumento di capitale riservato a nuovi partner privati, dando il via libera definitivo all’iniziativa. L’operazione riguarderà il 20% del capitale sociale e il prezzo delle azioni di nuova emissione non sarà inferiore a 1,94 euro, comprensivo il sovrapprezzo. Questo significa che, se si manterrà tale valore, per acquistare circa l’1% della Fiera si dovranno investire almeno 1,5 milioni.
All’ultima fase delle offerte vincolanti, tuttavia, verranno ammessi esclusivamente coloro che (da soli o in cordata) siano pronti ad acquistare almeno una quota pari all’1% del capitale attuale, mentre il 5% è la quota massima acquisibile dal singolo nuovo socio. L’investimento maggiore (circa sei milioni) verrà fatto da Alfredo Cazzola, presidente di Promotor International e patron del Motor Show, che dovrebbe acquisire un quota del 5 per cento. Con quote vicine al 3% ciascuno entreranno poi la Fondazione Carisbo, Carimonte Holding e l’Unione industriali di Modena (in cordata con altri soggetti dell’economia locale) mentre, seguite (tra l’1% e il 2% ciascuno) da Fondazione Cassa di Imola, Tecnoholding (la finanziaria delle Cdc italiane), Unipol Merchant in cordata con Camst, e la cooperativa l’Operosa. Entro il 6 febbraio dovranno essere presentate le offerte vincolanti e entro la fine di febbraio) i soci pubblici, scenderanno dal 51,6 al 43 per cento. Al contrario la quota in mano a soggetti privati salirà dal 48,3 al 57 per cento.
Intanto a Rimini domani verrà inaugurata la stazione ferroviaria all’interno del quartiere fieristico.