Rassegna stampa

Maxigara per trasformare il quartiere urbano

Il quartiere che la Fiera di Milano occupa dal 1923, e che ormai potremmo definire storico, si sviluppa su una superficie di 440mila metri quadrati nel centro della città. Un terzo di quest’area andrà a costituire il polo urbano, due terzi sono attualmente oggetto di un concorso internazionale.

Il 30 giugno dello scorso anno avevano presentato le manifestazioni di interesse al concorso nove raggruppamenti di imprese, per un totale di oltre 50 aziende italiane e internazionali. Il primo ottobre sono state invitate ufficialmente a partecipare da Sviluppo sistema Fiera otto cordate (una aveva nel frattempo ritirato la sua candidatura). Il termine per la presentazione dei progetti scade il 31 marzo 2004, ma la gara si concluderà solo in luglio, con la proclamazione del vincitore.

Quello del polo urbano è un progetto che fa gola ai maggiori architetti e ingegneri del mondo. Il 10 dicembre 2003 si è saputo che due titani del l’architettura, il canadese Frank Gehry e l’inglese Norman Foster (già coinvolto nell’area milanese con il progetto di Montecity), noti per avere stili apparentemente agli antipodi, hanno siglato un’alleanza senza precedenti per la gara di riqualificazione della vecchia Fiera. In un’intervista al , che ha dato la notizia dell’insolita alleanza in anteprima, Norman Foster ha dichiarato: . Per Foster, che in Europa ha firmato, tra i molti progetti, anche il Reichstag di Berlino (primo Parlamento trasparente della storia), si tratta della prima collaborazione stretta con un altro architetto. «Lo conosco, mi piace», ha risposto l’architetto inglese quando gli è stato chiesto perché allearsi con il collega canadese (che ha firmato , ad esempio, il Guggenheim di Bilbao e ha appena finito l’Auditorium Walt Disney a Los Angeles).

Qualche giorno dopo l’indiscrezione del “Wall Street Journal”, Foster si trovava a Milano, per presentare Skycrapers on the Skyline (Grattacieli all’orizzonte) la mostra, da lui originariamente ideata per la Royal Academy of the Arts di Londra . L’architetto non ha voluto, anche se incalzato dai giornalisti, svelare i particolare del suo progetto per il polo urbano, ma non ha nascosto il suo desiderio – in linea con quello del sindaco Gabriele Albertini – di veder sorgere nuovi grattacieli nel capoluogo lombardo.

I rivali di Foster, comunque, sono di altissimo livello: i raggruppamenti selezionati coinvolgono un totale di quaranta gruppi tra istituzioni finanziarie, developer, promoter, imprese di costruzioni, società di global service e di project management. A cui si aggiungono gli studi di progettazione e una serie di consulenti di alto livello in rappresentanza di numerosi Paesi, tra cui Italia, Gran Bretagna, Olanda, Stati Uniti, Giappone, Francia. L’elenco completo è il seguente: Am-Development (Olanda, con i progettisti Rem Koolhas e Stefano Boeri); Risanamento spa (Italia, Norman Foster); Cordata Aprile (Italia, Kpf-Khon Pedersen Fox, Renato Sarno Group); Pirelli real estate (Italia, Renzo Piano); Ing real estate (Olanda, Mario Cucinella, Richard Rogers, Jean Nouvel, Jo Coenen, Erick Van Egeraat); Generali properties (Italia, Pier Paolo Maggiora, Arata Isozaki, Zaha Hadid, Daniel Libeskind); Aig/Lincoln (Italia, Aukett e Garretti); Cordata Greenway-Parco delle esposizioni (Italia, Jean Pierre Buffi, Antonio Citterio, Michel Desvigne, Pier Luigi Nicolin, Italo Rota).

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