
La fiera Samp ritorna biennale
«Il Salone del mobile di Pesaro torna a essere biennale», annuncia Learco Bastianelli, presidente di Fiere di Pesaro Spa. La prossima edizione si svolgerà a maggio 2005 e dovrebbe riportare al Samp anche i big delle cucine, che avevano scelto di disertarlo dopo la scelta dell’annualità. Nel frattempo viene lanciata una nuova iniziativa dedicata a tutti i produttori della filiera del legno legati alla casa, ora all’esame dei produttori locali, che andrà in cartellone il prossimo settembre. Sul nome del nuovo evento fieristico nessuno si sbilancia: «Va prima messo a punto il progetto», afferma Alberto Drudi, consigliere delegato della Spa.
Un nuovo appuntamento frutto della pace armata fra gli industriali pesaresi, da una parte, e artigiani e dirigenti dell’ente fieristico dall’altra. «Si pensa a fare cassa insistendo nel realizzare tutti gli anni una manifestazione per il mobile insostenibile per i nostri associati», motiva il no Marco Montagna, presidente dell’Assindustria provinciale. «L’obiettivo delle associazioni che rappresentano le imprese, quali che siano le dimensioni aziendali di queste ultime – gli fa eco Lucio Venerucci, presidente di Cna Pesaro – deve essere quello di non disperdere ciò che in tanti anni si è costruito con grande impegno».
Il nodo non è l’eterna guerra tra grandi e piccoli mobilieri, ma il fatto che attorno al Samp ruota il futuro stesso delle Fiere di Pesaro, alla prese con una situazione economica complicata, che solo l’aumento di capitale di 800mila euro sul punto di essere deliberato dai soci (Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Comuni di Pesaro e Fano, Banca popolare dell’Adriatico, Banca delle Marche e Camera di commercio) ha evitato potesse precipitare. Gli industriali chiedono la separazione netta tra patrimonio e gestione e spingono per un management di spessore ma la proposta trova pochi consensi all’interno del Cda delle Fiere. Ma sul tema fioccano le polemiche. Così, mentre secondo il presidente della Provincia, Palmiro Ucchielli, «è stata trovata una sintesi politica e un accordo che consente di recuperare risorse e raggiungere un’intesa», l’opposizione in Comune chiede le dimissioni dal Cda del sindaco Giovanelli e un consiglio monotematico.