Rassegna stampa

«Fiera Milano crea valore»

MILANO * Per metà azienda, per metà veicolo di sviluppo sociale. Così si presenta la Fondazione Fiera Milano nella fotografia scattata con il primo bilancio sociale. «Quando due anni e mezzo fa la Fondazione è nata molti l’hanno scambiata per un ente di beneficienza – racconta il presidente Luigi Roth -. Così sono cominciate a piovere richieste di aiuti da parte di molte associazioni che abbiamo accolto volentieri. Però sia chiaro: la nostra è un’azienda. Certo non ci sono azionisti, ma la Fondazione è nata con l’obiettivo di creare valore aggiunto, distribuirlo agli stakeholder ed essere così motore di sviluppo per la comunità».
Nell’esercizio gennaio 2002-giugno 2003 il valore aggiunto globale netto a livello di Fondazione Fiera Milano è stato di 70,7 milioni di euro, mentre a livello di gruppo è stato di 122,4 milioni di euro. Nello stesso periodo gli investimenti sono stati di 245,6 milioni di euro a livello di Fondazione e di 292 milioni di euro a livello di gruppo. Il programma di investimenti in corso per la realizzazione del nuovo polo di Rho-Pero è del valore complessivo di 750 milioni di euro.
In Italia sono poche le aziende che presentano un bilancio sociale. La prima a presentarne uno è stata la Merloni nel 1978. Poi nel 1990 è arrivato il momento degli enti pubblici e delle cooperative. «Redigere un bilancio sociale è certamente un impegno oneroso per l’azienda non solo in termini economici e di energie, ma anche in termini di credibilità perchè espone a una valutazione esterna i risultati conseguiti e l’impegno sugli obiettivi». É proprio sulla trasparenza e sui suoi effetti sia all’interno sia verso l’esterno che Roth ha voluto porre l’accento. «La maggiore trasparenza, che è uno dei valori chiave del nostro sistema, ha portato a una diminuzione delle assenze per malattia del 70 per cento – spiega Roth -; inoltre è un punto fondamentale in un momento come questo. Sarebbe il caso che un numero sempre maggiore di aziende presentasse un bilancio sociale. Le trimestrali stressate non sono certo il modo migliore per valutare lo stato di salute delle imprese. Piuttosto bisogna guardare il lungo periodo».
La presentazione del bilancio sociale è stata anche l’occasione per fare il punto sugli effetti degli investimenti programmati. Fondazione Fiera Milano, proprietaria dell’attuale quartiere fieristico e dell’area di Rho-Pero su cui sta sorgendo il nuovo polo, si è posta come obiettivo primario l’incremento del volume d’affari generato in Lombardia dalla Fiera di Milano, che oggi ha una ricaduta economica di 2 miliardi di euro l’anno. «Secondo i dati di una ricerca che abbiamo commissionato al Certet dell’Università Bocconi, quando nel 2006 il nuovo polo opererà a regime, l’indotto arriverà a 4,3 miliardi di euro – continua Roth -. Dal punto di vista occupazionale questo significherà che il nuovo polo fieristico attiverà 42.700 posti di lavoro, di cui circa il 60% saranno nuovi».

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