Rassegna stampa

Fiera Genova punta sull’hi-tech

Venerdì prossimo si riunirà l’assemblea straordinaria dei soci della Fiera di Genova Spa per deliberare l’aumento del capitale sociale, salito da 13,013 a 29,78 milioni. Nei giorni scorsi è infatti scattato il via libera anche da parte del Comune di Genova, l’ultimo tra i soci del consiglio d’amministrazione a registrare la quota di ricapitalizzazione.
Per la Fiera di Genova è anche tempo di bilancio per le attività gestionali della società presieduta da circa un anno e mezzo dall’imprenditore Franco Gattorno. Ovvero, da quando l’ente autonomo Fiera Internazionale di Genova, uscendo da uno studio notarile, cambiò assetto societario e nome, mutato in Fiera di Genova Spa. Alla fine del 2003, la Fiera di Genova ha ospitato 19 manifestazioni, attraendo 869.379 visitatori e registrando un fatturato pari a 16,67 milioni, cresciuto di circa 2 milioni rispetto al 2000. Nel calendario fieristico regionale, approvato dalla giunta e pubblicato sul Burl del 14 aprile scorso, tra i 29 eventi in programma per quest’anno, 18 avranno sede o si sono già svolti alla Fiera. «Dopo aver concluso con successo la manovra di risanamento dei brutti bilanci ereditati – dice Franco Gattorno – oggi possiamo osservare con più serenità le evoluzioni del mercato, per strutturare una Fiera che sia il più possibile peculiare, e che si basi sui nostri punti di forza, quello della Nautica e di altri forti tessuti industriali. In particolare, stiamo guardando con molta attenzione il filone dell’hi-tech, che sta assumendo contorni economici sempre più importanti».
Le potenzialità di sviluppo della Fiera di Genova, che si estende su una superficie complessiva di 285mila metri quadri e impiega 54 addetti, non sono però esclusivamente custodite all’interno del piano industriale approvato nell’agosto scorso, e che prevede investimenti per 42,9 milioni per il periodo 2004-2008. Oltre alla realizzazione dei tre progetti chiave e previsti dal piano entro il 2006 – e cioé l’ampliamento della Marina, la realizzazione di un nuovo Centro Congressi con albergo nell’edificio Ansaldo, e la demolizione del padiglione B per la successiva ristrutturazione – ci potrebbero essere all’orizzonte nuovi scenari. «Dalla nostra abbiamo punti di forza che altri non hanno» spiega Roberto Urbani, amministratore delegato della Fiera di Genova Spa.
Se ne sono accorti molti organizzatori, ad esempio quelli della fiera della subacquea Eudi Show – passata da Roma, Bologna e poi Verona – che quest’anno hanno preferito venire a Genova, dove la manifestazione è stata abbinata al Bo.Ma., il Boat Market, che si è svolto a marzo. Ne è scaturito un evento straordinario, che è valso la firma del contratto anche per il prossimo anno. «Oggi – continua Urbani – siamo forse l’unico quartiere fieristico del mondo che può offrire un’apertura al mare così vasta, possiamo permetterci di avere un lussuosissimo yacht come vip-foyer. Ma per crescere ancora bisogna lavorare tutti insieme, in questo senso i segnali delle istituzioni e degli enti locali sono confortanti».
Urbani indica nuove possibilità di sviluppo, come ad esempio il possibile trasferimento della facoltà di Ingegneria, oggi in seno alla Fiera, in un altro quartiere della città, cosa che permetterebbe di liberare un’ulteriore fetta di superficie da mettere a disposizione per gli eventi ospitati dalla Fiera. Sono anche altre le soluzioni oggetto di studio da parte dei vertici societari della Fiera di Genova, spiegate direttamente dal presidente Gattorno: «Abbiamo chiesto la gestione di piazzale Kennedy, l’area esterna attigua alla Fiera, per farla diventare parte integrante del quartiere fieristico. Si potrebbe realizzare un parcheggio sotterraneo su quattro piani, mentre in superficie potrebbe sorgere un Parco polivalente dove ospitare più frequentemente il Circo e il Luna Park e anche una pista di go-kart piuttosto che della guida sicura, ma non solo. Ci sarebbe spazio anche per una zona verde con alberi e aiuole, e settimanalmente potrebbero essere ospitati mercatini che espongono prodotti artigianali. Dal lato a mare, invece, al posto dell’attuale scogliera si potrebbe dedicare un’ampia zona per i concerti, che contenga cinquantamila posti, operando ad esempio con un riempimento a mare».

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