Rassegna stampa

Il business della cultura per rilanciare Torino

TORINO * Un salone all’insegna dell’umorismo: la 17a edizione della Fiera del libro di Torino è dedicata al riso e al sorriso. Ma con la premessa che «ridere è una cosa seria». Soprattutto a Torino, dove i 1.220 editori presenti (30 in più rispetto allo scorso anno) al Lingotto Fiere sino a lunedì dimostrano che la cultura può rappresentare un’alternativa anche economica ai settori tradizionali: «Ovviamente – ha precisato il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino – non sarà un’attività che potrà sostituire il comparto automobilistico, ma potrà far parte di quel complesso di attività su cui costruire parte dello sviluppo cittadino».
Chiamparino ha insistito sulla necessità di investire di più sulla cultura per farla diventare un elemento di attrazione di Torino. E il Comune ha dato l’esempio, con uno stand spettacolare. Così come l’ha dato la Compagnia di San Paolo, con un sostegno finanziario particolarmente importante per consentire alla Fiera di non emigrare in altre città.
Ma tutto il Salone pare, quest’anno, animato da una maggior efficienza. Con gli innumerevoli convegni promossi dalle case editrici di ogni dimensione, le iniziative della Grecia (Paese ospite di questa edizione), gli spazi dedicati ai bambini e ai ragazzi (aree più allegre rispetto al passato), gli spettacoli. E anche all’esterno, con il Gtt (Gruppo torinese trasporti) che regala 10mila libri sulle linee che portano alla Fiera e il Consiglio regionale che, a bordo di un tram storico, presenta volumi di piccoli editori.

Il tema di questa edizione aiuta a superare un clima troppo spesso oscillante tra l’accademia di alcuni relatori e la gita scolastica dei tanti ragazzi presenti. E si attraversano mostre dedicate ai fumetti, a Pinocchio, alle vignette divertenti sulla cultura greca; o si vede un editore come Musumeci proporre – in espositori simili a quelli dei supermercati per gli snack – piccole guide con contenuti di qualità. Leggerezza e qualità.
Ma anche lavoro ed economia. Con una mostra della Camera di commercio di Torino dedicata al design e alle arti applicate. O come il convegno per favorire una maggior collaborazione in campo editoriale tra Francia e Italia. E, ancora, con gli incontri programmati tra editori piemontesi e agenti letterari ed editori in arrivo da numerosi Paesi europei.

Enzo Ghigo, presidente del governo regionale del Piemonte, ha ricordato anche le iniziative per i 50 anni della Rai. «Compresa una pubblicazione dedicata alla “tv da ridere” che, in autunno, si trasformerà in una mostra fotografica a Torino» ha anticipato Ghigo.

LA FIERA DEL LIBRO
I dati principali sulla manifestazione
Gli operatori. Sono 1.220 gli espositori presenti quest’anno alla Fiera del libro di Torino. Oltre agli editori piccoli e grandi sono presenti 14 Regioni. Per la prima volta è presente la Fieg con uno stand che propone oltre 300 testate periodiche e 70 quotidiane.
Gli stranieri. Nutrita anche la presenza di editori stranieri: oltre a quelli della Grecia (Paese ospite), soprattutto francesi e svizzeri.
L’area. La superficie occupata al Lingotto Fiere è di 46mila metri quadrati, compresi gli spazi destinati a ospitare oltre 500 convegni. L’edizione del 2003 aveva portato a Torino 1.190 espositori che avevano richiamato un pubblico di 199.015 visitatori. I giornalisti accreditati erano stati 1.600.

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