
«Presenteremo il progetto anche se non in gara»
Sembra un gioco di parole, ma le coincidenze hanno voluto che alla fine del mese di aprile, la cordata Aprile, capeggiata da Hines Italia e composta dalla società immobiliare Aedes, dalla Galotti, da Techint e all’ultimo momento da Ing real estate e dall’italiana Pizzarotti, abbia rinunciato a partecipare alla gara per la realizzazione del nuovo Polo della Fiera di Milano. Ma a differenza del raggruppamento olandese Ambv che si è ritirato prima di presentare il piano per la costruzione del complesso (per questa ragione non si può parlare di esclusione) Aprile ha comunque intenzione di portare a termine la bozza del progetto presentato il 31 marzo di quest’anno.
«La cordata, composta da qualificati operatori specializzati nello sviluppo immobiliare nell’ambito di grandi riqualificazioni urbane anche a livello internazionale, ha ritenuto opportuno evidenziare, sin dal momento della presentazione dell’offerta, gli aspetti formali e sostanziali ritenuti essenziali per un progetto di sviluppo quale quello oggetto della gara» precisano i portavoce del raggruppamento. «Obiettivo della cordata era quello di assicurare all’iniziativa le necessarie flessibilità nei tempi – aggiungono -, nel progetto, nelle fasi differenziate di sviluppo e negli assetti proprietari al fine di consentire la gestione della complessità connaturata a un’iniziativa di così ampio respiro».
Il punto è che gli aspetti evidenziati da parte della cordata Aprile non sono stati ritenuti condivisibili da parte della Fondazione Fiera Milano, definendo di conseguenza l’impossibilità di procedere alle fasi di gara successive alla presentazione del progetto.
La cordata Aprile ha fatto comunque sapere che, al fine di contribuire sempre con soluzioni nell’interesse del progetto e della città di Milano, rimarrà disponibile, qualora fosse richiesto, a valutare confronti con la Fondazione Fiera Milano e con l’amministrazione pubblica sugli elementi progettuali caratterizzanti la propria proposta.
Si è trattato sicuramente di un passo difficile per la cordata, dato che l’impegno finanziario richiesto alla fine di settembre per partecipare alla gara con la presentazione dei progetti era stato stimato in una somma variabile, a seconda delle cordate, da uno a tre milioni di euro.
A proposito dei ruoli rivestiti dai singoli protagonisti, Hines Italia, facente parte del gruppo fondato da Gerald Hines a Houston nel 1957 e che ha iniziato l’attività nel 1999, in quanto capocordata, ha contribuito all’organizzazione dell’intera operazione dal punto di vista del project management. La società, diretta in Italia da Manfredi Catella, uno dei principali operatori immobiliari a livello mondiale, opera nei settori del l’investimento, dello sviluppo e della gestione immobiliare sia negli Stati Uniti, sia in Europa sia nei mercati emergenti (Russia, Polonia, Messico, Argentina e Cina).
Presente nel nostro Paese dal 1999, è attiva in particolare nello sviluppo, negli investimenti e nella distribuzione di fondi immobiliari.
Mentre Aedes, nata a Genova nel 1905, si è occupata della gestione finanziaria e della successiva gestione del patrimonio immobiliare. La società, che acquista e gestisce immobili principalmente nei segmenti office, retail e logistica, gestisce un patrimonio immobiliare pari a 2.139 milioni di euro e sta puntando a sviluppare il proprio business attraverso solide partnership internazionali, come quella conclusa nel 2003 con Caisse des Dépot et Consignations nei settori dei centri commerciali urbani, degli uffici e della logistica e attraverso joint venture con importanti operatori immobiliari locali. Tra i principali azionisti di Aedes vi sono il gruppo riassicurativo tedesco Munich Re, con una quota pari al 23,6%, il gruppo assicurativo inglese Aviva con l’11,1%, il fondo di private equity 3I con una quota pari al 10% e il fondo pensione olandese Abp con l’8,7 per cento.
Agli aspetti realizzativi e alla selezione dei fornitori nelle varie specializzazioni in ambito civile e strutturale ha sovrinteso la Galotti, la principale società del gruppo Marchesini con sedi a Bologna e Milano, specializzata nella trasformazione e nella valorizzazione dei grandi territori urbani.
Il coordinamento dei rapporti di consulenza tecnica e della supervisione per l’integrazione delle funzioni progettuali civili e impiantistiche sono stati di competenza della Techint, gruppo che comprende più di 100 società operanti in tutto il mondo, che realizza tra l’altro tubi in acciaio, macchinari industriali ed è impegnato direttamente nell’esplorazione e produzione di gas.
Come detto sopra, in seconda battuta si erano unite alla cordata la Pizzarotti di Parma e l’olandese Ing real estate. La prima, fondata nel 1945, è attiva nei settori delle infrastrutture industriali, delle costruzioni di ferrovie, strade, alloggi e scuole nelle aree terremotate e negli interventi di edilizia penitenziaria. Mentre la società olandese investe e si occupa dello realizzazione di uffici, edifici per la logistica, parcheggi e centri commerciali ed eroga prestiti.