
Crescono gli ordinativi nelle fiere
Le aziende marchigiane della calzatura credono e investono nel mercato russo. Alla 13esima edizione dell’Obuv, la più importante fiera del settore della Federazione russa, che si è tenuta a Mosca dal 27 al 29 aprile, hanno partecipato 150 aziende marchigiane, l’85% circa del totale delle imprese presenti. La fiera, dichiarano all’Anci, ha registrato il 50% in più delle vendite rispetto all’edizione del 2003.
«Per cercare di farci spazio in quelle zone – dice Mario Gaudenzi della Maros di Monte Urano – spendiamo sui 50mila euro a stagione. La gran parte delle aziende è sulla stessa lunghezza d’onda». Per le aziende, comunque, i risultati non mancano. «Come tanti altri imprenditori – spiega Annarita Pilotti del calzaturificio Lori di Porto Sant’Elpidio – siamo stati penalizzati dai problemi legati al crollo delle Torri gemelle e ai rapporti tra dollaro e rublo». La sua azienda è sbarcata in Russia nel 1998 nel giro di qualche anno ha avuto un balzo in avanti delle vendite: da 3-4 milioni di fatturato degli inizi ai sette milioni del 2002, con un leggero calo nel 2003.
Buoni risultati anche per la Mario Bruni di Montegranaro. «Negli ultimi due anni – afferma il titolare Bruno Scheggia che è anche responsabile del comitato russo per l’Anci – il nostro quantitativo di paia di scarpe vendute è salito di 15mila unità: da 55mila a 70mila con un fatturato di circa sette milioni». Leggermente più basso ma sempre confortante il fatturato della Marino Fabiani di Fermo che, nonostante la crisi italiana, ha mantenuto costante la sua crescita, dopo progressivi introiti, stabilizzandosi sui quattro milioni. «All’ultima fiera – conferma il titolare Marino Fabiani – abbiamo raddoppiato i contatti. Adesso è tempo di mietere: dopo le ordinazioni, attendiamo le conferme».