
Sbarco in terra araba per le Pmi
Debutto promettente per le Pmi piemontesi in terra araba. Occorreranno ancora due-tre mesi prima di approdare a un bilancio definitivo della missione, ma le 25 aziende presenti dal 25 al 28 maggio alla fiera del Made in Italy di Sharja (a dieci chilometri da Dubai, negli Emirati arabi uniti) sono rientrate con i volti soddisfatti. E con le valigie, in molti casi, vuote: in appena quattro giorni, infatti, buona parte degli espositori ha interamente venduto i campionari portati con sé per l’allestimento degli spazi espositivi.
Un segnale inatteso. La migliore premessa per aspettative che, in ogni caso, puntano ben più lontano: l’auspicio comune è quello di concretizzare entro la fine dell’estate i contatti avviati con i 2.454 operatori registrati durante i quattro giorni di fiera (di cui uno festivo), arrivati a Sharja da 35 diversi Paesi dell’area del Golfo (Arabia Saudita, Yemen, Iran, Bahrain, Kuwait, Oman) ma anche da Africa, India, Giappone, Vietnam, Malesia. Un pubblico selezionato di professionisti (686 le donne), per buona parte agenti di commercio e responsabili della grande distribuzione, ma anche architetti e costruttori in prima fila nel boom edilizio che sta coinvolgendo l’intera area.
Rubinetteria, pavimentazioni, complementi d’arredo, prodotti per la casa, gioielli e filiera agro-alimentare. Tutti i diversi volti dell’eccellenza artigiana piemontese presenti in fiera hanno catturato l’interesse degli operatori (molti si sono candidati al ruolo di agente esclusivo), i quali «non si aspettavano così tanto, in termini di quantità e qualità», come ha ammesso al taglio del nastro Abdullah Al Qassimi, responsabile dell’Autorità per il commercio di Sharja.
“Italian Lifestyle in the Emirates” ha rappresentato la prima fiera interamente dedicata al made in Italy realizzata negli Emirati. Ispirata e organizzata da Cna, ha portato la firma – per l’allestimento – di Artex Firenze (il Centro per l’artigianato artistico toscano), di diverse amministrazioni regionali (in prima fila il Piemonte) e Camere di commercio, a partire da quella subalpina. Presente e attiva anche Confartigianato, a dimostrazione delle possibili sinergie quando in palio ci sono appetitosi mercati stranieri.
Tra le aziende piemontesi presenti si sono registrate prospettive interessanti, ad esempio, per la bigiotteria di lusso firmata De Wan, visto che l’azienda – 15 dipendenti, 4 negozi tra Italia e principato di Monaco – ha avviato una trattativa con il titolare di una locale catena di negozi di alto livello: si punta alla realizzazione di alcune linee in esclusiva per il mercato arabo. Segnali positivi anche per il comparto della rubinetteria (presente in forze con i marchi Alea, Resp e Fb), così come per le porte prodotte in 10mila versioni differenti nello stabilimento Audasso di Borgaro Torinese; per la società, forte di 100 dipendenti e un giro d’affari di 15 milioni l’anno, «l’obiettivo – spiega Barbara Monacelli, marketing manager – è quello di aprirsi a est, visto che per il momento in questa direzione abbiamo solidi legami soltanto con l’ex repubblica sovietica del Kazakistan»; grazie ai contatti stabiliti in fiera, il campionario esposto da Audasso ora si trova nelle vetrine di uno show room di Dubai.
Prove di trading, dunque. Anche se la vera sfida, soprattutto per le medie imprese, è rappresentata «dalla prospettiva concreta di un investimento sul posto – fa notare Tullio Di Pietro, vice direttore del ministero delle Attività produttive – . Per questo non possiamo fare a meno di pensare a strutture permanenti che favoriscano le relazioni tra Italia ed Emirati». Il modello da seguire, in questo caso, è quello di “Itala in Emirates”, lo sportello di Cna Torino aperto a Sharja nel 2000 che in quattro anni ha consentito 600 contatti tra imprese torinesi ed arabe e dal 2004 ha assunto compiti di promozione per le aziende di tutto il territorio italiano, attraverso la Cna nazionale e grazie al supporto fornito dal ministero delle Attività Produttive e dal Governo di Sharjah.
Si vedrà. Nel frattempo, la Camera di commercio di Sharja ha fatto chiaramente capire l’intenzione di inserire “Italian lifestyle in Emirates” tra gli appuntamenti fissi del calendario fieristico del centro espositivo (26 mila metri quadrati di superficie), “prenotando” almeno altre quattro edizioni. E per l’anno prossimo si preannuncia una sezione collaterale interamente dedicata alle reciproche prospettive di business in materia di turismo.