Rassegna stampa

«L’innovazione premia Milano»

MILANO – Il coraggio del fare, il desiderio di rimboccarsi le maniche respingendo la cultura del declino.

Sono questi i tratti più autentici che distinguono l’imprenditore milanese e che devono essere, allo stesso tempo, d’esempio e da sprone per il resto del Paese. Da Milano, cuore pulsante dell’economia italiana, si leva un messaggio di ottimismo. A lanciarlo è Michele Perini, presidente di Assolombarda (l’associazione degli imprenditori milanesi), che ieri ha guidato i lavori dell’assemblea annuale. All’appuntamento, presenti numerosi protagonisti della vita politica ed economica del Paese, è intervenuto anche il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo.

E proprio Montezemolo ha espresso, in chiusura di assemblea, il suo apprezzamento per la «cultura del fare» e l’impegno a «rimboccarsi le maniche e a lavorare di più» richiamati da Perini. Il modello Milano può infondere fiducia al resto del Paese, proprio nel momento in cui – come si evince dagli ultimi dati Istat su produzione industriale, fatturato e ordinativi delle imprese – si sta ricreando un clima favorevole alla ripresa degli investimenti. L’importante, ha ricordato Perini, è spingere sull’innovazione. «Oltre un’impresa milanese su quattro – ha detto il presidente di Assolombarda – compete e vince sui mercati mondiali grazie alla continua proposta di prodotti innovativi». Le imprese milanesi hanno scelto, cioè, di fronteggiare la stagnazione ricreando nuovi prodotti e nuove soluzioni organizzative, consapevoli della necessità di doversi continuamente rimettere in gioco. E hanno scelto di farlo puntando sul capitale umano: lo dimostra un tasso di disoccupazione vicino alla soglia fisiologica (4,6% rispetto a una media nazionale dell’8,7%).

Ma il coraggio del fare che contraddistingue Milano non si ferma qui. Un altro campo di applicazione, anche se le cose “da fare” restano ancora molte, riguarda le infrastrutture. Esempi recenti a Milano sono: il Passante ferroviario «che – ha detto Perini – abbiamo visto entrare in funzione; il Teatro alla Scala; le nuove stazioni della metropolitana; il sistema dei depuratori». In parallelo procedono a spron battuto i lavori per la realizzazione del maxipolo fieristico nell’area di Rho-Pero, alle porte della città. «La costruzione del polo espositivo – ha sottolineato Perini – sta avvenendo in tempo brevissimi, nonostante le condizioni non facili». Per quanto riguarda i collegamenti con la nuova fiera, la cui inaugurazione avverrà il 2 aprile 2005, Perini ha assicurato che sarà regolarmente in funzione il metrò diretto da Milano, come pure i raccordi con il sistema delle autostrade e delle tangenziali milanesi. «Un risultato – ha sottolineato il leader degli imprenditori milanesi – possibile con il coinvolgimento di un presidente di Provincia e di un sindaco, quello di Milano, di Centro-destra, e di due primi cittadini, quelli di Rho e di Pero, di Centro-sinistra. E con un grosso impegno del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che è stato determinante per la crescita della Fiera e per rendere possibile il dialogo tra tutti gli enti coinvolti».

Peccato che questo grande attivismo che anima Milano e le sue imprese – nell’area milanese è concentrato l’8% delle imprese italiane e il 44% di quelle lombarde – spesso sia frenato, qui come nel resto del Paese, dal peso della burocrazia e dal «carico enorme di inutili adempimenti». «Occorrono poche leggi, semplici e controlli sostanziali» ha ribadito Perini, che provocatoriamente ha anche proposto un premio «per il deputato, il senatore o il consigliere regionale, provinciale o comunale che proponga e ottenga l’abrogazione del maggior numero di leggi. Delegificare e varare testi unici sono riforme che costano pochissimo e producono un valore enorme per l’economia e per la società».

Un concetto subito ripreso da Formigoni, che ha ricordato come la Regione Lombardia abbia cancellato, negli ultimi cinque anni, «798 leggi, sostituendole con poche decine di nuovi provvedimenti, tra cui il testo unico sui tributi regionali».

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