
Ancona e Pesaro in stand separati
Trasformazione in Spa dell’ente fieristico regionale (Erf) e maggiore coinvolgimento dei Comuni come soggetti di programmazione, autorizzazione e promozione delle manifestazioni. Ma ancora poca chiarezza nei rapporti tra le stesse fiere marchigiane.
Sono queste le principali novità della legge 24/2004, “Ordinamento del sistema fieristico regionale” che sarà pubblicata sul Bur 127 di domani, 2 dicembre. Entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge l’Erf (che gestisce i quartieri di Ancona e Civitanova; rimane fuori quello di Pesaro gestito da una società ad hoc) farà confluire in una Fondazione pubblica la proprietà dei padiglioni e dei marchi, mentre la gestione delle manifestazioni fieristiche sarà affidata a una Spa. La riorganizzazione obbliga la presidenza dell’ente a presentare alla Giunta regionale – che dà il via libera nei 30 giorni successivi – una proposta sia di modifica dello statuto che un progetto di riordino, anche se la stessa legge risente del clima di profonda divisione che, nel tempo, ha caratterizzato i rapporti tra i due enti di Ancona e Pesaro.
“Proprio la natura profondamente diversa fra i due organismi – spiega l’assessore regionale alle Fiere, Marcello Secchiaroli – ha impedito che la legge prevedesse l’immediata fusione dei due enti. In questa prima fase campanilismi e sterili polemiche territoriali hanno non soltanto ostacolato il percorso della legge, ma anche fatto venir meno le condizioni per l’istituzione di una cabina di regia unica. La volontà della Giunta – conclude – è comunque quella di costituire in tempi brevi una commissione che sia in grado di presentare, già entro la fine della legislatura, il progetto di riordino previsto dall’articolo 13”.
Per l’organizzazione delle manifestazioni fieristiche, i soggetti pubblici e privati sono tenuti a inviare comunicazione al Comune competente per territorio. Mentre, in caso di fiera internazionale, la comunicazione va inviata al dirigente della struttura organizzativa regionale competente: in entrambi i casi le comunicazioni sono necessarie per redigere il calendario regionale delle manifestazioni fieristiche, pubblicato sul Bur entro il 30 novembre dell’anno precedente agli eventi. Per ogni manifestazione Regione e Comuni, a seconda della competenza specificano denominazione, luogo e periodo di svolgimento, settori merceologici interessati, tipologia e qualifica. Con l’articolo 13 la legge disciplina anche l’istituzione di una commissione regionale in rappresentanza di Regione, Province, Comuni, Camere di commercio e organizzazioni dei settori economico-sociali con il compito di formulare alla Giunta pareri, proposte e progetti di riordino per promuovere e sviluppare il sistema fieristico. Ai Comuni e alla dirigenza della struttura organizzativa regionale è affidato anche il compito di vigilare sul rispetto delle norme.
Soddisfatto il presidente dell’Erf, Sandro Barcaglioni, in scadenza di mandato a giugno: “La legge – dice – recepisce indicazioni fondamentali per il coinvolgimento di attori economici e sociali del territorio nell’ottica di un più ampio dialogo fra le realtà fieristiche regionali e interregionali, aumentate grazie anche alle forme di coordinamento previste all’articolo 14 del testo. Vengono sostenute le necessità del mondo economico-produttivo e sono fiducioso nella partecipazione di attori pubblici e privati già nel breve-medio periodo. Alla regia unica del sistema fieristico – conclude – si arriverà per gradi”. Confida molto nel peso della Commissione il consigliere delegato di Fiere di Pesaro Spa, Alberto Drudi, che auspica il “superamento dei campanilismi per far confluire gli attori dell’economia regionale in un sistema di sviluppo diverso”. Critica l’opposizione, in particolare il relatore di minoranza del Pdl Gilberto Gasperi di An e il capogruppo azzurro Roberto Giannotti, che definiscono la legge un atto puramente formale. “Viene proposta la trasformazione in Spa – afferma Gasperi – ma non si chiariscono le modalità per il coinvolgimento della Fiera di Pesaro, già in difficoltà. Mi chiedo quali privati saranno disposti a partecipare a una Spa che nase con consistenti debiti a carico”.