Rassegna stampa

A Palermo il modello Milano per rilanciare il polo fieristico

Secondo una fonte qualificata gli abitanti delle città cresceranno nel mondo dai 2,86 miliardi dell’anno 2000 ai 4,98 miliardi del 2030; “Il futuro del mondo si gioca nelle città”, riportava “Il Sole-24 Ore” del 2 novembre scorso.
Parte da questo spunto la mia riflessione su Palermo, la quinta o sesta città d’Italia poco importa, comunque un grande aggregato metropolitano attorno al quale ruotano gli interessi e il futuro di una buona fetta di siciliani.
Guardando all’exploit immobiliare di Genova, innescato dalle Colombiadi oltre dieci anni fa, e volgendo lo sguardo a realtà come Milano, con il costruendo quartiere Santa Giulia e il nuovo polo fieristico di Rho Pero, o a Roma con la riqualificazione degli ex mercati generali della Via Ostiense, il passo è breve. Su operazioni di tale natura si gioca effettivamente un “nuovo rinascimento”.
Non a caso il documento di intenti sottoscritto da Confidustria, dalle Organizzazioni Sindacali e dalle principali associazioni di categoria del nostro Paese, pone al Governo questa opportunità. Non a caso il ministero delle Infrastrutture ha sostenuto l’utilità di una legge obiettivo per le città.
In questo scenario si inserisce la mia proposta di sperimentare, a Palermo, il modello brillantemente introdotto dalla Fondazione Fiera di Milano. L’idea muove dalla constatazione che la sede attuale della Fiera del Meditterraneo sembra oramai obsoleta e comunque priva dei necessari collegamenti stradali e delle indispensabili aree di parcheggio.
Tuttavia l’attuale sito fieristico di Palermo si trova in una zona della città che bene si presta alla nascita di un nuovo quartiere cittadino, al cui interno possano allocarsi, con le ncessarie garanzie per la collettività in termini di spazi verdi e servizi comuni, strutture residenziali, commerciali e direzionali. Peraltro l’attuale sede feristica confina con un grande spazio utilizzato dalle Forze Armate e di cui è già prevista la dismissione.
L’occasione è quindi propizia per lanciare un concorso di idee internazionale per disegnare il nuovo quartiere, per cedere l’area (con evidenza pubblica) a una cordata imprenditoriale di adeguato spessore e per realizzare, con il ricavato, la nuova (e più funzionale fiera) in altra zona della città già individuata dal nuovo Piano regolatore generale.
Si avvicina a grandi passi il 2010 e con quella data la nascita dell’area di libero scambio tra i Paesi rivieraschi del Mediterraneo. Per quella stessa data saranno fruibili l’autostrada Palermo-Messina (la cui apertura è fissata entro il mese) e la “nuova” Salerno-Reggio Calabria, mentre l’Alta Velocità ferroviaria avrà raggiunto la punta sud dello stivale e il fatidico ponte sullo Stretto di Messina dovrebbe essere vicino all’apertura preventivata per il 2012. A quel punto Palermo e Berlino saranno i due capolinea del “Corridoio Uno”; il Mediterraneo sarà un po’ più che un braccio di mare e una nuova Fiera a Palermo potrebbe rappresentare un degno completamento.

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