
Ipotesi-Fondazione per la Fiera di Vicenza
VICENZA *c Vicenza vuole “copiare” Milano per uscire dall’impasse che da tempo paralizza l’Ente Fiera. L’idea è quella di costituire una Fondazione, o un analogo ente di diritto privato, cui trasferire il patrimonio, creando al tempo stesso una Spa cui conferire la struttura operativa di servizio alle attività fieristiche. L’hanno messo nero su bianco i rappresentanti di tutte le categorie economiche cittadine per uscire da una situazione di pericolosa contrapposizione che si è creata nel confronto sulla trasformazione dell’Ente in Spa.
Un lodo arbitrale, nell’ottobre scorso, aveva infatti sancito che, in caso di creazione di una società per azioni, la titolarità del patrimonio dell’Ente sarebbe spettata non a tutti gli attuali soci, ma solo a quelli pubblici, vale a dire Comune, Provincia e Camera di commercio. Immediata la replica delle associazioni economiche, presenti nell’Ente fin dalla sua fondazione, che avevano impugnato il lodo per una presunta violazione delle norme di diritto. “Alla base della nostra decisione – dice il presidente di Assindustria Vicenza Massimo Calearo – non c’è una rivendicazione di natura economica. Alle categorie non interessa l’Ente in quanto patrimonio: a noi preme, ancor più in questo momento di transizione, mettere in evidenza la volontà che la Fiera sia uno strumento al servizio dell’economia e della società vicentina. La soluzione indicata non è in contrasto con il lodo e non crea alcuna difficoltà agli amministratori pubblici ma costituisce una delle opzioni per la trasformazione dell’Ente che il compromesso arbitrale non ha considerato”.
E’evidente che la tormentata vicenda della privatizzazione di PadovaFiere ha pesato su questa presa di posizione. La Fondazione che si vuole costituire a Vicenza tutelerebbe maggiormente la Fiera da operazioni mosse da interessi esterni puramente economici, possibili invece nei riguardi di una Spa.