
Alleanze e Borsa lanciano le Fiere
MILANO *c Il settore delle fiere è in fermento. Lo sbarco in Italia di un operatore straniero del calibro di GL events, entrato di recente nel capitale della Fiera di Padova, gli scossoni al vertice di Fiera Bologna e il divorzio di Alfredo Cazzola da Fiera di Roma – sommati alla prossima inaugurazione del nuovo polo di Fiera Milano, fissata per il 31 marzo 2005 – potrebbero innescare una reazione a catena, una sorta di risiko delle fiere. Lo scenario più verosimile, secondo autorevoli osservatori, prevede un’accelerazione dei processi di aggregazione tra alcune grandi fiere: tra Vicenza e Verona c’è già stato un avvicinamento in vista della privatizzazione della Fiera di Padova (poi finita in mani francesi) e in futuro l’asse tra questi due protagonisti potrebbe ulteriormente rinsaldarsi e sfociare nella creazione di un polo veneto; di riflesso anche in Emilia-Romagna starebbe per riprendere quota l’alleanza Bologna-Rimini: l’operazione, rilanciata dal sindaco felsineo Sergio Cofferati, è ben vista da Lorenzo Cagnoni, presidente della Fiera di Rimini, che parla apertamente di “possibili scambi azionari” tra le due società, sebbene l’una (Bologna) sia a maggioranza privata mentre l’altra (Rimini) sia ancora a prevalente controllo pubblico. Bologna e Rimini hanno però un tratto comune: entrambe lavorano per la quotazione in Borsa, che potrebbe avvenire entro un paio d’anni. E proprio in questa prospettiva s’inquadra l’eventuale alleanza strategica tra Bologna e Rimini, volta cioè a costituire un unico gruppo di dimensioni adeguate da collocare a Piazza Affari.
Fiera di Roma, intanto, chiariti i rapporti con Cazzola si avvia ad attuare i suoi programmi di sviluppo per dotare la capitale di un centro espositivo di prima grandezza nel panorama internazionale. Ma il grande evento è atteso a Milano, la piazza leader del settore, dove a breve aprirà i battenti il nuovo polo di Rho-Pero, che proietterà la fiera milanese ai vertici del circuito espositivo mondiale. “Tutto questa vivacità – commenta Piergiacomo Ferrari, presidente dell’Aefi (l’associazione degli enti fieristici italiani) – non è passata inosservata sul mercato dei capitali, che guardano con interesse crescente a questo settore, storicamente lontanissimo dalla Borsa. Ma le fiere sono in profonda trasformazione e il futuro riserverà sorprese”. In effetti il titolo di Fiera Milano, che al debutto in Borsa nel dicembre 2002 quotava 7,45 euro, ha superato di recente gli 11 euro (massimo storico) per poi assestarsi su valori prossimi a quota 11: ieri il titolo ha chiuso a 10,72 euro. Va aggiunto che anche GL events è quotato in Borsa, come pure il gruppo Reed, che già opera in Italia in partnership con Fiera Milano international (gruppo Fiera Milano Spa). Perciò non è difficile immaginare che l’approdo a Piazza Affari costituirà il naturale punto d’arrivo per un settore che affonda le sue radici nei mille campanili, ma che la concorrenza e la modernizzazione stanno spingendo a tutta forza verso il mercato.