
Gli strumenti musicali alla conquista dell’Est
RIMINI *c La Russia e gli altri Paesi dell’Est europeo nuova terra di conquista dell’industria italiana degli strumenti musicali. “Si tratta di Paesi di grandi tradizioni dove il miglioramento delle condizioni economiche spinge anche gli acquisti di strumenti di qualità come quelli proposti dalle nostre imprese”, spiega Antonio Monzino, presidente di Dismamusica, l’associazione delle aziende del settore. “Sono in corso contatti con operatori locali in particolare in Russia per testare il mercato e valutare le opportunità offerte”.
Ma non c’è solo l’Europa dell’Est. “Il processo di internazionalizzazione del nostro comparto è in atto da tempo e le aziende italiane sono sempre più presenti nei principali mercati come Usa, Giappone, Gran Bretagna, Francia e Germania non solo a livello commerciale, ma sempre più spesso con impianti di produzione perchè oggi non è più possibile limitarsi a esportare, ma occorre essere veri e propri attori dei mercati in cui si intende operare”, prosegue Monzino.
Intanto, però, occorre fare anche i conti con la concorrenza internazionale, soprattutto cinese. “É forte in particolare sul prodotto di fascia bassa”, spiega il presidente di Dismamusica. “É qui che i ricavi dei produttori stanno diminuendo vistosamente pur a fronte di un aumento delle vendite. Ma questo non va visto solo in termini negativi: infatti la riduzione dei prezzi aiuta la diffusione del fare musica e questo finirà col tradursi in un beneficio”.
Monzino parla alla vigilia del Disma Music Show la rassegna internazionale del settore che si svolge alla Fiera di Rimini fino a lunedì 25. L’appuntamento è l’occasione per un’analisi del comparto che vede attiva una cinquantina di imprese che occupano oltre 8mila addetti.
Nel 2004 il totale delle vendite al consumo di strumenti musicali e accessori è stato di 340,8 milioni sostanzialmente in linea con l’anno precedente (-0,6%). Per quanto riguarda i diversi prodotti nel 2004 si è registrato un significativo aumento delle vendite di pianoforti digitali (+32%) di fisarmoniche (+31%) di chitarre elettriche (+11) e di amplificatori voce (+5%). Bene sono andate anche le vendite di tastiere elettriche e degli strumenti ad arco in genere. In frenata, invece, gli organi, le cui vendite sono scese del 35%, i registratori (-21%) e gli amplificatori per strumenti (-4%). Positivo, infine, l’andamento delle altre componenti del “fare musica”. É cresciuto del 16% il fatturato della computer music che ha raggiunto il totale di 8,2 milioni e del 4 quello degli accessori le cui vendite sono state pari a 47 milioni.
In Italia sono le Marche e l’Abruzzo le regioni dove più alta è la concentrazione di produttori. “Inoltre abbiamo tre importanti distretti che sono altrettanti punti d’eccellenza della nostra produzione: Recanati, specializzato nelle fisarmoniche, l’area di Catania per i mandolini e Cremona per la liuteria e i violini”, spiega Claudio Formisano presidente di Disma Servizi, struttura operativa di Dismamusica.