
Cogliamo subito i segnali della ripresa
Non sono gli altri organizzatori, piuttosto sono altre città: Berlino, Parigi, Milano… anche Roma, insomma quelle città che hanno un progetto di proiezione internazionale. Ci confrontiamo con loro anche perché ormai la grande tendenza delle fiere vincenti nel mondo è di uscire dalle strutture fieristiche dedicate e di abbracciare l´intera città, seminarla di eventi, stringere un patto con i suoi soggetti economici, culturali e sociali. Non che i quartieri fieristici non siano più importanti – lo sono eccome, perché il grosso della rappresentazione avverrà ancora lì. E´ che da soli non bastano più. I bisogni di differenziazione, di novità e di comunicazione spingono le aziende oltre, verso Firenze e i suoi quartieri, i suoi negozi, le sue istituzioni artistiche e culturali, le sue case, le sue scuole, le sue strade e le piazze. E chiedono trasporti, servizi, vivacità, una vivibilità profonda, un approccio creativo e tollerante al funzionamento della città. E´ questo che farà la differenza. Sono cose che valgono per chiunque abiti la città, anche per chi non vive di marketing. Il mondo delle fiere e della moda può portare in dote progetti, investimenti, comunicazione, apertura verso l´esterno. Cosa sarebbe stato della Fortezza da Basso o della Stazione Leopolda se non si fossero attivati i circuiti economici e promozionali – ma anche culturali – che gli hanno conferito una nuova vita e li hanno trasformati in leve strategiche per Firenze e per tutto il territorio – e che li hanno concretamente resi disponibili, e non una tantum, per la collettività? E´ una straordinaria possibilità di valorizzazione reciproca. Ed è un meccanismo virtuoso che può ripetersi su scala allargata. Va compreso e governato con il concorso delle amministrazioni pubbliche, delle categorie economiche e intellettuali, delle istituzioni, del credito, della scuola e dell´università – che devono lavorare con una velocità e una densità di pensiero/azione sinora sconosciute. Dobbiamo lavorare per attrarre funzioni e risorse pregiate e innovative. Facendo squadra, rimescolando gerarchie, portando nuova energia nelle classi dirigenti.