
“Fieravicola, solo un pretesto contro Forlì”
forlì – “Posso solo augurarmi che le continue polemiche sulla mancata partecipazione del Gruppo Amadori a Fieravicola, servano a far aumentare i consumi di carni bianche anche alla stessa azienda cesenate”.A metà tra l’ironia e il rammarico, il presidente della Fiera Spa Stelio De Carolis replica alle pesanti accuse espresse dal “gigante” della produzione avicola che hanno, almeno finora, rappresentato il culmine del braccio di ferro apertosi con la società di via Punta di Ferro in merito alla decisione di rendere biennale la rassegna fieristica. Motivazione quest’ultima che, secondo De Carolis. è ormai diventata pretestuosa. “Sembra evidente a me e a tutta l’opinione pubblica – rimarca il presidente – che la modifica della scadenza di Fieravicola sia solo un pretesto per attaccare e indebolire la manifestazione per poi trasferirla, sotto una forma simile, a Cesena”. Insomma il presidente dell’ente fieristico, forte di una lunga militanza politica, non ci vede chiaro sull’improvvisa polemica e non vuole assolutamente relegarla a un semplice, quanto violento, diverbio frutto di gelosie.Un disegno più ampio, quindi, che vedrebbe progressivamente il capoluogo perdere terreno nei confronti della più intraprendente “vicina di casa”. “L’integrazione di varie iniziative tra Forlì e Cesena – denuncia, infatti, De Carolis – passa solo a fronte della capitolazione della prima. Credo a tale proposito che la Provincia dovrà sulla vicenda assumere un atteggiamento assolutamente neutrale”. Circostanziata anche la risposta sulla colorita accusa di essere diventati una “sagra paesana”. “Grazie all’impegno degli azionisti e della Fondazione Cassa dei Risparmi – ricorda De Carolis – la Fiera si è dotata di una grande sala convegni all’avanguardia, di un moderno quartiere e di un Palafiera rilanciato anche al di là degli eventi sportivi. A Cesena, in compenso, si stanziano milioni di euro per fare le stesse cose. All’ultima Fieravicola hanno preso parte delegazioni di 35 Paesi, abbiamo avuto il plauso del Ministro Gianni Alemanno e quello di realtà avicole importanti come Avitalia, Gruppo Martini e Ancozoo di Reggio Emilia, l’associazione delle aziende espositrici di strutture agricole, che hanno confermato la remuneratività della nostra manifestazione”.”Quello che mi dispiace, e che sinceramente non capisco – prosegue il presidente – è l’accanimento del Gruppo Amadori nei confronti di una rassegna che ha comunque agevolato la sua crescita, verso cui avrebbe dovuto dimostrare un minimo di riconoscenza, e per la quale, da parte loro, avevamo avuto solo la richiesta – subito esaudita – di togliere la domenica dal calendario. Fieravicola è servita ad Amadori per decollare, ma adesso il Gruppo ha bisogno di rassegne più orientate verso l’alimentazione, rassegne che Forlì ha perso oltre vent’anni fa per lasciarle a Parma e Rimini”.”Andremo avanti contro tutte le pressioni – conclude De Carolis – confidando che i toni si abbassino e forti dell’impegno garantitoci dal sindaco Nadia Masini”.