Rassegna stampa

La Fiera prepara il riscatto

FORLI’ – Le prospettive della Fiera di Forlì non sono legate soltanto al successo della 43ª edizione di Fieravicola, ma anche dal buon risultato delle altre scadenze che seguiranno. Nel cartellone degli impegni, da ottobre fino alla fine dell’anno vanno ricordate il Salone delle macchine agricole, previsto dal 9 al 10 ottobre, l’ormai tradizionale appuntamento di “Romagna Antiquariato”, dal 27 ottobre al 2 novembre, il Moto Expo’, nella versione promossa da “Ravenna Eventi”, individuata per una data ancora non definita, mentre dovrebbe essere spostata al 25 novembre, fino al 28 novembre il salone di “Contemporanea”, organizzata da Coinè e diventata, in effetti, uno di quei momenti ritenuti significativi da una parte della critica d’arte. Fra le novità del 2004 c’è anche il “Natale in Fiera” con l’ambizione di essere qualcosa di diverso del semplice momento di commercializzazione “della festa più bella dell’anno”, mentre appare confermata l’esposizione di “Wurth Italiana” e la 21ª edizione della Fiera dell’Elettronica, rassegna che le aziende del settore ritengono cresciuta di livello nel corso del tempo. Chiude, il calendario, la mostra colombofila promossa dall’Apa provinciale. Di fronte al bisogno di assicurare un pareggio alle attività della Fiera e in ogni caso una compatibilità fra investimenti e risultati collegati a questo, per la prima volta è possibile capire il movimento che la sala convegni, l’auditorium della Fiera come viene chiamato, è riuscito a realizzare nel corso del 2004. A partire dallo scorso febbraio si sono avvicendati i meeting Cantelli, Lions e Romagna Acque, il convegno dell’Egaf, l’incontro in marzo della “Bottega dell’orefice”, il raduno della Mediolanum, una iniziativa dell’Ausl, il momento di approfondimento promosso da Adria Congrex, altri appuntamenti di Lilt, Legacoop, Conad…lentamente le possibilità di utilizzo della sala si accrescono cercando di ritagliare uno spazio in quello che viene definito come il segmento del turismo congressuale. Per il prossimo anno, inoltre, si sta studiando iniziative congiunte con il Ceub, il Centro universitario residenziale di Bertinoro che viene considerato un fiore all’occhiello nel sistema di relazioni internazionali di studio dell’Ateneo bolognese e delle sue diramazioni in Romagna. Non si è dunque all’anno zero, anche se il peso dell’importante evento di Fieravicola è considerata la cartina di tornasole di qualsiasi altro risultato di prospettiva. C’è da chiedersi come si possa pensare una strategia fieristica di buoni dati, sotto ogni punto di vista, se non coordinati sotto il piano degli eventi da un calendario regionale. E come sia possibile evitare che il rapporto con Cesena da un lato e Faenza dall’altro non costituiscano degli obblighi per territorializzare eventi capaci di assorbire un’attenzione di livello nazionale, senza nulla togliere all’importanza e alla cura professionale con cui Rimini e Bologna gestiscono le loro iniziative. Del resto il sistema fieristico sta ripensando se stesso e, forse, la riflessione sulla fiera delle fiere sta diventando il vero argomento all’ordine del giorno per gli amministratori pubblici, al di là delle divisioni e dei personalismi.

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