Rassegna stampa

Ds divisi e invadenti Per la Fiera si trova una soluzione-ponte

di Ettore Tazzioli Fare sistema? Certo, se fate come vogliono i partiti. Nel mondo economico ed imprenditoriale modenese si tengono toni soft e si cerca di minimizzare, ma in questi giorni hanno creato non pochi problemi le tensioni interne all’area dei Ds, che hanno di fatto impedito una soluzione concordata per la presidenza della Fiera di Modena. C’era un candidato individuato con larga convergenza fra le associazioni imprenditoriali e della cooperazione: ma c’era anche di più, una definizione concorde di altri nomi per alcuni posti-chiave come la presidenza di Promo e di Democenter. Il candidato era Massimo Toschi, noto industriale vignolese, unanimemente designato a succedere a Gianfedele Ferrari, nome storico della nostra industria tessile, che si è dimesso dopo anni alla presidenza di Modena esposizioni. In un momento di forte ripensamento della funzione e del ruolo degli enti di promozione, fra le forze economiche cittadine si è a lungo discusso anche per trovare gli uomini adatti per una fase di trasformazione. Alla fine la soluzione trovata di comune accordo prevedeva, oltre a Toschi a Modena Esposizioni, il passaggio della presidenza di Promo a Roberto Vezzelli, presidente della Lega delle cooperative. Per quanto riguarda invece Democenter, il centro servizi per la diffusione delle tecnologie avanzate, la convergenza è sul nome di Giancarlo Vezzalini, manager di lungo corso nel mondo Fiat e da anni ai vertici di Case-New Holland. Una competenza ritenuta preziosa anche in vista della prossima ridefinizione del ruolo di Democenter, con l’avvio del progetto di polo tecnologico all’ex-Sipe e l’annunciata ipotesi di accorpamento delle varie sigle dei centri servizi. Tutto sembrava concordato e pronto ad essere attuato, a partire dalla prima scadenza in agenda: la nomina del nuovo presidente della Fiera. Invece, al primo passo, il primo inciampo. Da una parte dell’area Ds (in particolare dall’on. Paola Manzini) viene uno stop a Massimo Toschi e si propone la candidatura di Luigi Cremonini, il patron dell’Inalca. Una mossa che sorprende tutti, crea imbarazzi, fa scricchiolare tutta l’impalcatura delle intese. Un takle così brutale della politica che, in assenza di un arbitro che fischi il fallo, ferma il gioco. E le squadre in campo sono strane perchè, per fare un esempio, la Lega delle cooperative si trova da una parte (quella concordata di Toschi) mentre la Cna è fra chi segue l’indicazione che viene dalla parlamentare Ds. Che accade? Prevale chi predica calma e gesso e rimanda la resa dei conti a tempi migliori. Per la Fiera di Modena si trova una soluzione-ponte che appare accettabile: la presidenza va a Luigi Mastrobuono, amninistratore delegato di Bologna Fiere (il maggior azionista) e in consiglio entra Vittorio Fini, presidente dell’Unione industriali. La scadenza naturale sarà a primavera 2005, ma alla fine più che un rimedio, risembra una risposta forte alle esigenze della società. Pur scosse dall’offensiva politica, le altre intese (su Promo e Democenter) dovrebbero reggere. Restano i problemi in salsa diessina: ma lì, da tempo, ognuno va per conto proprio. Nelle foto, da sinistra: Luigi Mastrobuono, Roberto Vezzelli, Giancarlo Vezzalini

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