
Fiera di Messina, in sei pagine l’ultimatum della commissaria
La Fiera e i suoi debiti, secondo la commissaria Urania Giulia Papatheu. La dirigente dell’ente di Messina in sei pagine, fitte, sottolineate e dirette, offre la sua versione dei fatti sull’andamento del lavoro alla Fiera. E punta il dito nei confronti di quegli enti a cui peraltro si rivolge per una ´richiesta urgentissima d’incontro’: l’assessorato regionale alla cooperazione e il presidente della regione, la provincia regionale e il comune di Messina, tutti soci fondatori dell’ente regionale, i tre segretari provinciali dei sindacati confederali, e il viceministro dell’economia, Gianfranco Micciché a cui la Papatheu, non ne ha mai fatto mistero, si riferisce politicamente. La lettera ha i toni veri e propri dell’ultimatum, soprattutto nell’ultima parte della missiva, quando la commissaria dell’ente Fiera spiega in maniera palese che ´senza un intervento risolutivo, univoco e tempestivo, entro 30 giorni a partire da oggi, la sottoscritta dovrà adottare tutti gli atti indispensabili e non più differibili, necessari a non aggravare ulteriormente la posizione dell’ente’. In sostanza, secondo quanto sostiene ancora la commissaria, entro un mese potrebbe vedersi costretta ´a sospendere tutte le attività attualmente in corso’. ´La situazione generale dell’ente Fiera di Messina’, è scritto nella lettera, ´che aveva subìto nel corso degli ultimi due anni un netto miglioramento, riscontrabile dalla complessiva e notevole riduzione del debito e dall’aumento del 44% della produzione nel corso del 2003 rispetto al 2002, ha invece subìto negli ultimi mesi un gravissimo e repentino peggioramento’. I motivi, li indica sempre la Papatheu: ´Già nel corso del 2003, l’Assemblea regionale siciliana aveva bocciato il disegno di legge’, denuncia la commissaria regionale, ´che prevedeva l’erogazione di un contributo straordinario di 2 milioni di euro per l’ente Fiera di Messina, con cui si sarebbe potuto provvedere a ripianare i debiti accumulati con le precedenti gestioni, nonché rilanciare l’attività’. ´Cosa ancor più grave’, punta il dito la Papatheu, ´malgrado i segnali incoraggianti di ripresa, nel mese di ottobre, l’Ars ha bocciato un nuovo disegno di legge che prevedeva la concessione di una garanzia regionale sull’accensione di mutui per il ripianamento di tutti i debiti dell’ente Fiera’. La bocciatura, che ha riguardato anche l’ente Fiera del Mediterraneo di Palermo, ha avuto effetti immediati, insieme alla complessiva gestione degli enti locali messinesi, sulla gestione della Fiera di Messina ´compromettendo forse in maniera irreparabile tutti gli sforzi sino ad ora prodotti da tutte le donne e gli uomini dell’ente Fiera di Messina per il suo risanamento’. Nella lettera la commissaria, che rivolge un messaggio diretto anche al presidente dell’autorità portuale, che è anche coordinatore provinciale di Forza Italia, Enzo Garofalo, punta il dito contro il comune e la provincia di Messina che, ´nella duplice veste, sia di attuali unici soci dell’ente fiera che di enti esponenziali della collettività messinese ai quali la fiera appartiene, pur essendo passati oltre dieci anni dalla scadenza della concessione del quartiere fieristico, non sono riusciti sino ad ora a risolvere la gravissima questione’. Questione, acuita proprio dall’ultima mossa compiuta dall’autorità portuale, titolare dell’area su cui ha operato per anni la fiera e che ancora oggi concede in affitto i locali degli uffici. L’autorità portuale proprio lo scorso 9 novembre ha intimato alla commissaria il pagamento di oltre un milione di euro per ´canoni di concessione e tutto ciò malgrado sia ancora pendente la domanda di sanatoria di questi importi’. Anche questa una richiesta che, probabilmente, ha trovato la commissaria Papatheu spiazzata.