
Il destino della Fiera
Il consiglio di Amministrazione dell’Ente Fiera si trovava tra le mani una delle tante patate bollenti, quella del Momi, Moto e miti, la kermesse targata Valentino che, ahimè, ha entusiasmato meno fans di quanti erano previsti. Non certo per via del pilota-mito, ma per la caduta a picco dei biglietti rispetto alle previsioni, vuoi per via del maltempo, e vuoi per via di una serie di contrattempi che hanno fatto imbufalire alcuni consiglieri. E che – da quanto se ne sa – hanno reso l’atmosfera del consiglio di ieri più rovente del solito, con l’amministratore delegato Drudi a opporre il robusto petto agli strali.
Sembra che la discussione sul Momi non sia esaurita con il vertice di ieri mattina, ma che proseguirà con una puntata nella prossima settimana. E’ confermato comunque che…i conti non tornano. Che, oltre alle ragioni meteorologiche, ci sono stati parecchi contrattempi che avrebbero contribuito al ristagno della vendita dei biglietti. Una serie di incompetenze, di persone non all’altezza che avrebbero prodotto un risultato in tono minore.
L’altro tema, il prossimo Samp, è stato trattato all’insegna dell’ottimismo. Il ritorno dei “grandi” del mobile è atteso con grandi speranze, per vitalizzare una manifestazione che altrimenti mostra il fiato corto. Vedremo.
Ma oltre confine c’è una voce autorevole sulla quale occorrerà riflettere. Alfredo Cazzola, il patron della Promotor e del Motor Show, grande tycoon delle fiere che conta, e molto, anche a Rimini e che punta a un grande cartello fieristico, non si pronuncia su Fiere Pesaro. Ma è ugualmente lapidario: “Penso che tra cinque-sei anni in Italia rimarranno tre o quattro poli fieristici.