
In Fiera ora scade il Consiglio Da gennaio i nuovi nominati
Per la Fiera è un fine anno fitto di impegni e di pensieri. La presidente Manuela Dal Lago ha appena finito di contrattare con i cugini veronesi un’offerta paritaria per rilevare la maggioranza di PadovaFiere, e non è stata una passeggiata. Ieri era in programma l’ultima riunione del cda berico, visto che il 31 dicembre tutti i consiglieri sono in scadenza; in più è stata l’ultima volta di Andrea Turcato come segretario generale della Fiera: dal primo dell’anno prossimo gli subentrerà Corrado Facco, da novembre vicesegretario dell’ente. Dal punto di vista teorico, la scadenza del cda in carica potrebbe comportare anche l’addio della stessa Dal Lago, arrivata alla presidenza della Fiera per cause di forza maggiore e poi energica timoniera di una nave che dovrebbe presto arrivare nel porto delle spa. Proprio per il fatto che quel porto ancora non è stato raggiunto, è probabile che la presidenza della Dal Lago venga ulteriormente prorogata. Ma i soci fondatori (Provincia, Comune e Camera di commercio), e quelli delle categorie (ancora non si sa se faranno ricorso contro l’arbitrato che ha deciso gli assetti proprietari) dovranno per prima cosa effettuare le nomine per il prossimo consiglio. Entro il 12 gennaio devono arrivare le lettere con i nomi designati, in vista della riunione del nuovo cda, scadenziato per il 25 gennaio. La regola è sempre la stessa: ai tre soci fondatori spettano cinque consiglieri, più il presidente (per Provincia e Camera di commercio) e il sindaco (per il Comune). Tre consiglieri spettano invece ad Associazione industriali, Assoartigiani e Confcommercio, uno alle altre istituzioni rappresentate. Nei primi giorni dell’anno prossimo potrebbe arrivare una girandola di nomine, ma sulla presidenza non dovrebbero esserci sorprese, anche se la Dal Lago non perde occasione per confidare agli amici di essere stanca per i troppi incarichi. Dovrà “resistere” per un altro po’. Ma la novità vera è l’uscita di scena, per modo di dire, di Andrea Turcato, da 14 anni segretario generale della Fiera e vera colonna dell’ente di via dell’Oreficeria. Così colonna che la sua uscita di scena si è subito trasformata in un contratto di consulenza; e il contratto di consulenza si trasformerà poi nella carica di responsabile di Fiera Vicenza International. Comunque, il passaggio di consegne con Facco è un momento cruciale, e ieri in Fiera il brindisi è stato dedicato, oltre che per i tradizionali auguri, al fedele dirigente. «Sono entrato in Fiera 23 anni fa – ricorda Turcato – e nel ’91 sono diventato segretario generale, dopo averne esercitato le funzioni fin dal ’90. È chiaro che per me questo passaggio di consegne rappresenta un passaggio importante. Ma resterò comunque da queste parti ancora per qualche mese, facendo da consulente a Corrado Facco, con cui lavoro già da tempo. Poi si vedrà». Anche Turcato, come la Dal Lago (i due formano un tandem molto affiatato), dovrebbe rimanere saldamente in sella fino alla trasformazione della Fiera in una spa. Dopodiché, si potranno adottare le strategie più opportune. In particolare, si potrà accelerare verso la privatizzazione, a seconda delle intenzioni dei soci. Da questo punto di vista, PadovaFiere è molto avanti. La spa è già stata istituita e l’offerta di Verona e Vicenza per rilevare il 75 per cento del capitale arriva proprio mentre i patavini stavano pensando di accelerare in vista della privatizzazione, che vuol dire vendere le azioni ai privati. Di qui le polemiche tra il presidente di PadovaFiere, Ferruccio Macola, che ha detto di preferire l’offerta dei francesi GL Events proprio perché privati, e Giancarlo Galan, che invece ritiene prioritaria la scelta veneta, anche se le Fiere di Verona e Vicenza private non sono. A metà gennaio si saprà quali decisioni avrà preso Padova. Sulla base di quel pronunciamento, si potrà individuare la strategia complessiva di sviluppo. Anche perché l’eventuale accettazione dell’offerta veneta, comporterà per la Fiera di Vicenza un impegno finanziario di circa 5 milioni di euro. Che con i chiari di luna di questi giorni, non è questione da poco.