
Fiere, Comune e Provincia ancora distanti
Il « caso » Fiere torna nuovamente alla ribalta. Ma, almeno per ora, sembra tutto in alto mare. Di certo si sa che oggi scade il termine per la presentazione delle liste dei nomi di Comune e Provincia: ovvero sette giorni prima la riunioni dei soci del 27 gennaio, che è chiamata ad eleggere il nuovo consiglio di amministrazione, presidente e vice compresi. Ma per il resto, Comune e Provincia, sembrano ancora lontani dal trovare un accordo. L’ultima assemblea dei soci, come noto, si tenne il 23 dicembre e portò ad un nulla di fatto: ovvero i due enti non arrivarono ad un’intesa e la lista dei nomi venne appollottolata e gettata nel cestino. Diverse i nodi sul tappeto: il nome del presidente, ovvero quel Franco Boni indicato dalla Provincia e al quale il Comune vorrebbe affiancare un’amministratore delegato con competenze specifiche nel campo fieristico. E’ una della « condizioni » dettate da Ubaldi dopo la fumuta nera prenatalizia. Oppure, aveva aggiunto il sindaco, si trovi un altro presidente di comune accordo. Ma resta un altro problema irrisolto: il numero dei consiglieri da eleggere. Il Comune vorrebbe nominarne sette dei nove previsti dallo statuto e congelarne due. Il motivo? Li conserverebbe per il privato che acquisirà quel tredici per cento che l’amministrazione comunale si appresta a vendere (oggi il Comune possiede il 47 per cento contro il 34 della Provincia). Un punto sul quale Bernazzoli sembra irremovibile. Nessuno conferma, ma pare che ieri sindaco e presidente della Provincia si siano incontrati (sembra anche che per un equivoco nell’agenda degli appuntamenti di Ubaldi sia saltato quello in programma l’altro ieri): un faccia a faccia che non avrebbe prodotto risultati. I nomi, in ogni caso, dovrebbero essere gli stessi: Boni, appunto, Testa e Calabrese per la Provincia, Ravazzoni e Calzona per il Comune, il quale deve formalizzarne un terzo dal momento che Manfredi (allora nella lista) è stato nominato presidente della Smtp.