
La crescita è forte, ma Rimini e Milano sono spine nel fianco
Si chiama concorrenza il vento che da qualche tempo agita il mondo delle fiere, fino a pochi anni fa abbastanza tranquillo sotto le ali rassicuranti degli enti pubblici. Oggi la saturazione dei mercati fieristici da una parte e la crisi economica dall’altra hanno messo in moto una caccia alle manifestazioni, specie se di successo, nella quale non si esita a far ricorso anche a ‘colpi bassi’. Lo sanno bene a BolognaFiere che deve guardarsi prima di tutto dalla voracità della Fiera di Milano che, forte di un enorme quartiere, ha bisogno di farlo vivere con molte nuove inziative. E se sono già rodate e profittevoli è meglio. E’ in questo quadro che deve muoversi la società guidata da Luca di Montezemolo. Ma in viale della Fiera la strategia di difesa e controffensiva nei riguardi degli altri quartieri fieristici deve confrontarsi con una ulteriore serie di problemi che vengono dalle altre fiere della Regione le quali, in una radicata ottica di campanile, cercano di crescere senza alcun raccordo con Bologna. Così, un paio di anni fa, Montezemolo tratteggiò le linee di sviluppo di BolognaFiere privilegando il rapporto con il territorio e puntando sul rafforzamento e lo sviluppo dei punti di forza esistenti. Punti che il presidente individuava nel complesso delle fiere edilizie, nel Motorshow, nella pelle e cosmesi e nell’agricoltura. Altri punti su cui rafforzarsi erano quello dei servizi, sia per gli espositori che per i visitatori, delle fiere di proprietà e della crescita sui mercati esteri. Tutte scelte che finora sono state confermate e che cominciano a dare risultati positivi, se è vero che il budget per il 2005 prevede un fatturato di 109 milioni con un incremento sull’anno precedente del 46 per cento. Si sono avviate o consolidate nuove società di servizi, entrano nel portafogli delle fiere proprie manifestazioni come Sana e Cosmoprof, nascono nuove rassegne di nicchia ma di alto valore commerciale come ‘Marca’, prima manifestazione italiana dedicata ai marchi privati e alla grande distribuzione, appena conclusa e, con cadenza biennale, tre fiere legate al distretto bolognese delle macchine automatiche (Pharmintech, Safe-food e Pack-mat). In questo modo il rapporto del fatturato tra fiere proprie e fiere gestite da terzi si avvicinerà quest’anno al 45 per cento, realizzando un consolidamento del fatturato della società. Restano però aperti i giochi della concorrenza. Con l’aiuto della Regione l’anno scorso si è scongiurato lo scippo del Cersaie da parte di Milano che punta a scardinare da Bologna il sistema edilizia fatto, oltre che dal Cersaie, dal Saie e dal Saiedue. Poi c’è Rimini che con un quartiere nuovo di zecca e un retroterra alberghiero imbattibile preme per un matrimonio, (che significa quindi scambio azionario) che ha pronubi importanti, la Regione e lo stesso sindaco di Bologna, Sergio Cofferati.