Rassegna stampa

I ‘nuovi’ privati chiedono di contare nelle grandi scelte

Per BolognaFiere comincia la settimana degli incontri, dei chiarimenti e delle richieste. Insomma, quel percorso, auspicabilmente più breve possibile, che dovrebbe portare a superare il groviglio di incomprensioni e contrasti esploso con le dimissioni annunciate dall’amministratore delegato Luigi Mastrobuono. Il calendario prevedeva un primo incontro, ieri mattina in fiera, tra Luigi Marino, vice presidente vicario e i nuovi soci, le otto realtà economiche che hanno aderito all’aumento di capitale del marzo scorso. Oggi poi sarà la volta di una riunione, sempre del vice presidente Marino, con i soci privati ‘fondatori’ della fiera. «L’incontro è stato molto costruttivo – spiega Marino – e ne è emersa chiara l’intenzione di questa parte dell’azionariato di una forte collaborazione con i ‘vecchi’ soci privati e con la parte pubblica nell’esclusivo interesse della fiera e del territorio bolognese. Una scelta che emerge chiara – continua Marino – dal comunicato che gli stessi soci hanno concordato e diffuso al termine dell’incontro». I nuovi soci, nel comunicato, «giudicano estremamente difficile il governo di BolognaFiere» e chiedono di conseguenza di «agire con tempestività per evitare che si crei un vuoto dannoso in un momento di mercato particolarmente competititivo e concorrenziale. In questo contesto rimane essenziale per lo sviluppo di BolognaFiere la collaborazione storica tra i soci pubblici ed i soci privati». Per uscire da questa impasse, i soci che hanno sottoscritto l’aumento di capitale «auspicano una soluzione ponte in un contesto di continuità, ai fini di assicurare la governance della società e di trovare soluzioni adeguate ad affrontare le importanti sfide di mercato». E’ per questo che «sollecitano l’allargamento dei patti parasociali a tutti i soci di BolognaFiere Spa, come già previsto in sede di aumento del capitale». In conclusione, il documento auspica il ritiro dellle dimissioni presentate nei giorni scorsi dal consigliere di amministrazione Alfredo Cazzola e rivolge un ringraziamento a Luigi Mastrobuono «per la proficua opera assicurata come amministratore delegato della società». La firma è di sei degli otto raggruppamenti che hanno partecipato all’aumento di capitale: Banca popolare dell’Emilia-Romagna, la coop L’Operosa, Carimonte Holding Spa, Promorest Srl (gruppo Camst, Unipol merchant Spa e Fi.Bo Spa), Fondazione Cassa di risparmio e Tecno Holding. Assenti Assimpresa e Promotor, la società di Cazzola. Per la Fondazione Carisbo ha partecipato all’incontro il vice presidente, Giovanni Bersani che ha sottolineato la presenza «di tutto il mondo cooperativo, di una parte e dell’altra, e dei rappresentanti delle più vivaci imprese cittadine; nella sostanza – precisa Bersani – la nostra linea punta molto sulla continuità rappresentata dal presidente Montezemolo, una continuità che vada oltre la scadenza di giugno. La fiera – conclude il vice presidente della Fondazione Carisbo – è la maggiore realtà economica della città ed è necessario far prevalere le ragioni comuni della difesa del territorio e delle nostre imprese». Della fiera si è occupato anche il consiglio comunale: il capogruppo di Forza Italia, Daniele Carella chiede alla giunta un impegno maggiore.

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