Rassegna stampa

Montezemolo va da Porcelli

Giovedì sera Luca di Montezemolo chiederà formalmente a Michele Porcelli, già dirigente di Assolombarda e numero due di Confindustria in via dell´Astronomia, di prendere il posto di Luigi Mastrobuono. Se la risposta sarà positiva, venerdì le nove associazioni di categoria che per statuto hanno il potere di indicare l´amministratore delegato metteranno nero su bianco il nome di Porcelli e inizierà la faticosa trafila dei pareri che porterà al cambio della guardia nella Spa. Quattro settimane dopo l´inizio della crisi alla guida di BolognaFiere tutto torna al punto di partenza. Un mega vertice romano del sindaco e dei presidenti della Provincia, della Camera di Commercio e della Regione con Montezemolo a Roma, cinque incontri dei vecchi soci privati, due tentativi di riconciliazione con i nuovi soci privati e in particolare con il dimissionario Alfredo Cazzola, e tutto è come lunedì 24 gennaio, quando Luigi Mastrobuono annunciò ai soci privati l´intenzione di lasciare e il vicepresidente Luigi Marino spiegò che il candidato alla successione del presidente Montezemolo era Porcelli. Ieri Mastrobuono ha confermato le dimissioni e il consiglio di amministrazione «ha preso atto con vivo rammarico», non senza un sentito ringraziamento all´Ad per quello che ha fatto negli ultimi due anni nei quali ha garantito alla Fiera un non facile governo (diciotto posti nel Cda: dieci alle associazioni di categoria che controllano il 40% delle azioni, cinque più il presidente agli enti pubblici con il 43% delle azioni, e due consiglieri e nessun potere reale ai nuovi soci privati (Cazzola, Fondazioni bancarie, ecc.) che controllano il 17% delle azioni. L´unica novità rispetto a un mese fa sono le dimissioni non ritirare di Alfredo Cazzola (dimissioni di cui il Cda ieri ha preso atto freddamente dopo una discussione durante la quale si è deciso di eliminare l´aggettivo «vivo» che era stato usato per Mastrobuono accanto al sostantivo «rammarico»). Un modo per dire che ora tocca a Cazzola decidere se restare al vertice, altrimenti il suo posto verrà preso da qualcun altro. Resta tuttavia un grande punto di domanda sul futuro della Fiera. Fra tre mesi quando il presidente e il consiglio di amministrazione termineranno il loro mandato, Luca di Montezemolo rimarrà o no alla fiera di Bologna? Accetterà di restare ancora a svolgere il ruolo di scudo contro le mire espansionistiche di Milano? Oppure lascerà? E se resterà, lo farà per uno o per tre anni? Domanda inevitabile, dopo l´appello di Cazzola, che chiede al presidente la disponibilità di un altro mandato per evitare alla Fiera una nuova crisi tra un anno. «No comment» risponde su questo punto Giuliano Gotti, direttore di Assindustria incaricato ieri di fare da portavoce delle nove associazioni di categoria che propongono Porcelli (dubbi espliciti sulla scelta sono stati avanzati ieri soltanto da Paolo Mascagni dell´Api). «Tutti chiediamo che resti per altri tre anni», aggiunge Giorgio Tabellini degli artigiani della Cna. E Luigi Marino, Confcooperative: «Chiedetelo anche ai soci pubblici». Tocca a Provincia, Comune e Camera di Commercio, infatti, per statuto indicare il presidente della Fiera. Meno che mai parla dell´argomento Luca di Montezemolo. Il presidente della Fiat, di Confindustria e della Ferrari ieri ha passato diverse ore in via della Fiera 20. Prima l´incontro con il Cda, poi quello con i privati, dovendo contemporaneamente tenere i contatti con Torino e con via dell´Astronomia. Al termine delle riunioni si è limitato a dire che tutto «è andato bene». «Oggi – ha aggiunto – è il giorno in cui devono parlare i soci privati».

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