Rassegna stampa

Nasce la nuova Fiera: patto tra le categorie

La privatizzazione, con la trasformazione in spa, è solo l’inizio. Il vero obiettivo per la Fiera è una forte sinergia con le categorie economiche e produttive, diventare finalmente una vetrina di scambio tra le realtà locali e il mercato internazionale e globale. Questa la strategia alla base della grande rivoluzione dello strumento fieristico che anche a Trieste, come già accade in altre zone (dove le realtà produttive sono legate a filo doppio con il quartiere espositivo), potrebbe diventare uno dei veri alleati delle categorie economiche che puntano a dare una scossa all’immagine della città. E potrebbe anche essere questa la traccia del programma di rilancio del prossimo consiglio di amministrazione che sarà designato dopo l’assemblea del 23 che varerà la nuova spa. Si delinea dunque un asse di ferro tra due realtà come la Fiera e la Camera di Commercio e in particolare tra il presidente dell’ente camerale Antonio Paoletti e il candidato «naturale» designato per la città espositiva, che è l’attuale presidente dei Confartigianato Fulvio Bronzi. La Camera di commercio, che deve esprimere la terna di nomi prevista per il consiglio di amministrazione, come gli altri due soci principali, Comune e Provincia, pare sia già pronta. I candidati scelti sono Stefano De Monte (area industriali), Walter Stanissa (artigiani-agricoltori), e Manlio Romanelli (commercio). Ancora in alto mare invece le indicazioni da parte del Comune e della Provincia. Da piazza Unità non arrivano indiscrezioni, solo un cenno sulla strategia da adottare per la scelta: uno in quota Udc (ma solo se si appianeranno i problemi con gli alleati), uno in quota An e il terzo tra le fila di Fi. Tutt’altra invece l’idea della Provincia che starebbe covando da tempo un’ipotesi precisa: riproporre il consiglio uscente di Expo-Challenge. L’obiettivo sarebbe quello di utilizzare diversamente le competenze maturate, con alterni risultati, per il lancio della candidatura Expo per un’altra attività, che però non è slegata. Tra i nomi che circolano quello dell’ex presidente, Fabio Assanti (Ater permettendo), il vicepresidente Corrado Del Ben e il consigliere economico Fulvio Degrassi. Solo il 23 però i giochi saranno svelati definitivamente. Lo statuto, predisposto dal commissario straordinario uscente, Riccardo Novacco, prevede che il consiglio di amministrazione sia composto in totale da 11 membri. Fatte salve le terne di Comune, Camera e Provincia restano due posti a per gli altri soci di minoranza. Il consiglio nominerà il presidente e i soci potranno decidere se nominare un vicepresidente. La nuova spa partirà con un capitale sociale di 3 milioni di euro mentre a patrimonio della Fiera verrà iscritto il valore del comprensorio fieristico valutato da una perizia del Tribunale in 8 milioni di euro. Una cifra che potrebbe raddoppiare se l’area di Montebello, tre ettari, dovesse cambiare destinazione d’uso e diventare residenziale. Soldi che potrebbero essere usati per trasferire finalmente, piano regolatore e variante dell’Autorità portuale permettendo, in Porto Vecchio. Una sede ideale per le manifestazioni espositive, soprattutto per una fiera del mare degna di questo nome a Trieste che è sede di una manifestazione come la Barcolana e l’annesso Sailing Show. Il progetto il commissario straordinario Novacco lo aveva elaborato e approntato da tempo, era il suo sogno. Che è stato costretto a mettere nel cassetto dopo il ricorso al Tar degli spedizionieri. g.g.

Newsletter