Rassegna stampa

EtnaFiere, una spa a sei zeri

Deliberata la trasformazione da srl a società per azioni. Nella cerchia dei soci, nuovi nomi come Bds e regione e vari comuni. La struttura sorgerà in un’area alle falde del vulcano

Non chiamatela più Fiera della provincia di Catania, perché da oggi la dicitura esatta è EtnaFiere. E non è più una srl bensì una spa, dotata di un capitale sociale con cifre a sei zeri. La nuova struttura fieristica che sorgerà alle falde dell’Etna (nel territorio di Belpasso-Valcorrente, a poca distanza dall’altra grande struttura, il realizzando centro commerciale Etnapolis) fa, infatti, un passo avanti, o meglio tre, tutti significativi, approvati e deliberati dal suo cda, riunitosi nel pomeriggio di ieri nella sede dell’amministrazione provinciale del capoluogo etneo, che figura tra i soci, con il suo presidente, Raffaele Lombardo. Il primo riguarda proprio i numeri, con il passaggio dagli iniziali 400 mila euro di capitale sociale agli attuali due milioni, con il sovrapprezzo del 10% dell’aumento del capitale sociale. Un’operazione che, secondo i soci e secondo il presidente di EtnaFiere, Antonio Pogliese, è sufficiente per consentire l’avvio del cantiere per la realizzazione della struttura. La definitiva capitalizzazione della società, infatti, è prevista con un primo aumento di capitale sociale con apporto dell’intera area edificabile su cui sorgerà la Fiera e un secondo aumento di capitale riservato all’impresa prescelta, con l’apporto di una percentuale del corrispettivo dell’appalto. L’intera copertura finanziaria, infine, verrà assicurata dal project financing, da definire anche sulla base dei contatti in corso con alcune istituzioni creditizie. L’altra trasformazione, non meno importante della prima, è il passaggio da srl a spa, per adeguare la forma giuridica societaria alla specifica previsione di legge per le società che operano, appunto, nel settore fieristico, con la relativa modifica della ragione sociale da Fiera della provincia di Catania srl a EtnaFiere spa, che è poi anche il marchio ufficialmente registrato. ´Una modifica necessaria’, spiega Pogliese, ´poiché la nascente struttura espositiva sarà la Fiera di tutto il comprensorio e non soltanto della provincia etnea. Lo avevamo annunciato all’inizio di questo percorso; lo abbiamo dimostrato con i convegni organizzati in questi mesi; lo abbiamo ribadito alla presenza del ministro delle politiche agricole, Gianni Alemanno, che ha visto nel sistema Catania un forte attrattore economico: la logica dei campanili è stata definitivamente accantonata, per fare posto alla politica del comprensorio’. ´Una strada’, conclude il presidente di EtnaFiere, ´in grado di far vincere la sfida della globalizzazione, con un gioco di squadra tra pubblico e privato’. Un comprensorio, dunque, (ed è questo il terzo passaggio importante) che sempre nella giornata di ieri ha visto allargarsi la cerchia dei soci. Hanno sottoscritto, infatti, le azioni della società anche la provincia regionale di Enna, il Banco di Sicilia, diversi comuni della provincia di Catania, dello stesso Ennese, del Ragusano, associazioni imprenditoriali di categoria e diverse imprese private di eccellenza. Aderisce alla Fiera, inoltre, anche la regione siciliana, attraverso il proprio assessorato alla cooperazione, commercio, artigianato e pesca, guidato da Carmelo Lo Monte. Le novità, infine, riguardano gli stessi componenti il cda, ai quali si aggiunge per elezione, in qualità di consigliere, Elita Schillaci, preside della facoltà di economia di Catania e già da tempo coordinatrice dei tre tavoli tecnici di EtnaFiere. (riproduzione riservata)

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