Rassegna stampa

Padovafiere sbarcherà in Cina nel 2006 ma entro due mesi sarà francese

Padovafiere consoliderà quest’anno la sue presenza nell’Europa dell’Est, in particolare in Croazia, Romania, Russia, Polonia e Ungheria, per prepararsi nel 2006 allo sbarco in Cina con una manifestazione tutta veneta. Lo ha anticipato a MF il direttore generale della fiera patavina, Andrea Olivi, nel giorno di presentazione del bilancio 2004, che ha mostrato un mol pari a 3,3 milioni di euro (+200% rispetto al 2003) e un fatturato a 19,3 milioni. Intanto, sembrano essersi calmate le polemiche sull’iter di privatizzazione della fiera padovana, che entro due mesi al massimo cederà definitivamente la società di gestione a una newco, costituita per il 20% da soggetti pubblici e per l’80% dal gruppo facente capo al colosso Gl events, che ha sbaragliato la concorrenza del polo veneto capitanato dalle fiere di Verona e Vicenza. In realtà, il controllo della gestione del complesso fieristico guidato da Ferruccio Macola alla fine potrebbe passare anche in mani italiane, in quanto alla cordata della società d’Oltralpe partecipano anche, con una percentuale rilevante, alcuni imprenditori veneti, tra cui il gruppo Boscolo, Finco, Peghin, l’associazione imprenditori industriali, la Cna e l’Ascom (associazione artigiani). La parte immobiliare di Padovafiere resterà invece di proprietà pubblica. La cosa che ai più appare strana è che sulla vicenda, che qualche mese fa aveva fatto tanto scalpore, sia calato il silenzio più totale, nonostante veronesi e vicentini avessero promesso guerra aperta nel caso in cui i padovani non avessero rivisto gli accordi. Il polo veneto aveva contestato a suo tempo la procedura utilizzata da padovani e francesi nella gara per la privatizzazione di Padovafiere, tesi sostenuta anche dal presidente della regione, Giancarlo Galan. Dopo la conferma di quest’ultimo a capo del consiglio regionale del Veneto, i giochi potrebbero riaprirsi, non tanto sul fronte della conquista della fiera patavina, bensì sulla creazione di un polo fieristico veneto, con la creazione di una holding a livello regionale. Secondo Olivi, infatti, la nascita di un tridente fieristico tutto regionale ´è indipendente dal fatto che la proprietà di una fiera sia dell’uno o dell’altro’. ´In verità’, ha continuato il direttore generale padovano, ´il presupposto per l’unificazione delle fiere venete è l’omogeneità tra le stesse, in termini di proprietà (non soggetti pubblici), governance e obiettivi’. (riproduzione riservata)

Newsletter